Prosegue senza sosta l’offensiva dei carabinieri del Comando provinciale di Vibo Valentia con l’obiettivo di disarmare un territorio dove proliferano le armi clandestine e tenere sotto controllo chi invece le detiene legalmente.
Un’attività sviluppata su impulso di una strategia ad ampio raggio voluta dal Procuratore della Repubblica, Camillo Falvo, e che prevede l’impegno congiunto di magistratura e forze di polizia per porre un serio argine ai fatti di sangue consumati con la disponibilità di armi clandestine. Lo riferisce un comunicato del Comando provinciale di Vibo Valentia dei carabinieri.
Proprio nell’ambito di questa strategia, i carabinieri della Stazione di Filandari con il supporto della Compagnia di Vibo, dello Squadrone Eliportato “Cacciatori Calabria” e delle unità cinofile, hanno effettuato una serie di controlli e perquisizioni sul territorio.
Nel corso dell’attività, coordinata dal Sostituto Procuratore Concettina Iannazzo hanno scoperto la detenzione di una pistola calibro 7,65 di provenienza clandestina, più 18 munizioni, all’interno di una pagliaio nel territorio comunale di Filandari, nel Vibonese. Per tale motivo i carabinieri della locale Stazione – con il supporto della Compagnia di Vibo, dello Squadrone Eliportato “Cacciatori Calabria” e delle unità cinofile – hanno tratto in arresto padre e figlio, entrambi residenti a Filandari. L’indagine è coordinata dal pm della Procura di Vibo Valentia, Concettina Iannazzo. A scopo cautelativo sono state ritirate anche le armi legalmente detenute: due fucili calibro 12, un fucile calibro 16, una carabina ad aria compressa cal. 4,5 e nr. 85 cartucce cal. 12.