È stucchevole richiamare gli anni del centrodestra alla guida dell’Amministrazione provinciale di Catanzaro e limitarsi alle aule dell’Istituto “Calabretta” oggi trasferite, grazie all’impegno del sindaco Alecci, da un fitto oneroso ad un fitto gratuito. Per poter giudicare, sempre se qualcuno lo possa fare e abbia davvero studiato, bisogna ritornare indietro nel tempo e ricordare:
– la costruzione dell’Istituto Tecnico per Geometri con l’abbattimento (reale) di uno storico fitto passivo (Palazzo Gualtieri);
– la costruzione del nuovo Liceo Scientifico, 1° e 2° lotto con l’abbattimento (reale) di un altro importante fitto passivo (Palazzo Caridi);
– l’ampliamento dell’Istituto Alberghiero che ha gettato e basi per eliminare oggi un altro fitto passivo;
– la chiusura della tragicomica vicenda del fitto dell’hotel Elisabeth (ex succursale dell’Istituto commerciale) che puntualmente alla chiusura dell’anno scolastico veniva rimesso nelle condizioni di essere albergo per l’estate.
Ma anche per l’Istituto Commerciale ci fu sensibilità e programmazione, difatti fu presentato il progetto per un nuovo edificio ( nell’area adiacente lo stadio “Baldassarre Sinopoli”) mai andato in porto per il mancato finanziamento, nel 2009, da parte della Regione Calabria guidata dal presidente pro tempore Agazio Loiero (gli amici “maggiorenni” dei forse troppo giovani o “minorenni” democratici dovrebbero ricordarlo). Oltre ad una capillare opera di manutenzione ordinaria e straordinaria per tutti quegli anni.
A dover di cronaca, sempre se qualcuno abbia realmente avuto la correttezza di “studiare”, dobbiamo sottolineare l’importanza di aver espresso due autorevoli consiglieri provinciali (Raffaele Mancini e Giacomo Matacera) che hanno di fatto, insieme a Michele Traversa prima e Wanda Ferro dopo, collaborato alla programmazione e realizzazione di tutte queste opere.
Per quanto riguarda la “disinformazione come clausola d’ammissione del mio partito” basta ricordare la vicenda dell’ospedale San Biagio di Chiaravalle centrale quando l’allora consigliere provinciale Enzo Bruno, a difesa dell’ex assessore alla Sanità Doris Lo Moro, si arrampicava sugli specchi “disinformando” tutto il comprensorio che non ci sarebbe MAI stata la “chiusura” del presidio ospedaliero, oggi convertito con decreto della Giunta Loiero, in Casa della salute.
Oggi tutto ciò che si sta cercando di portare a compimento altro non è che il frutto della programmazione di Wanda Ferro, l’accusa, quindi, di disinformazione viene respinta al mittente.
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