Effettuavano analisi del sangue, con prelievi a domicilio, all’insaputa dell’Azienda ospedaliera Pugliese-Ciaccio di Catanzaro, utilizzando il materiale sanitario dell’ospedale per effettuale i prelievi (aghi, siringhe, garze, provette) e le apparecchiature per processare i campioni di sangue.
A sei persone, la Procura di Catanzaro ha notificato la chiusura indagini con accuse, a vario titolo, di peculato e truffa. In particolare sono coinvolti Luigi Longo, 61 anni, infermiere nel reparto di Malattie infettive e Francesco Cropanese, 60 anni, ausiliario assegnato al laboratorio analisi.
A trarre giovamento dal comportamento dei due sanitari, poiché non avrebbero pagato il ticket, sarebbero stati quattro privati. Stando alle indagini dei carabinieri della polizia giudiziaria, guidati dal colonnello Gerardo Lardieri, in alcuni casi i due sanitari non facevano pagare la prestazione, in altri casi avrebbero ricevuto i soldi della prestazione ma non li avrebbero mai versati.
Luigi Longo è anche accusato di falsità ideologica poiché avrebbe indotto in errore il pubblico ufficiale addetto alla registrazione degli utenti che eseguivano i prelievi nel laboratorio analisi del Pugliese-Ciaccio.
Secondo l’accusa rilasciava le ricevute che attestavano falsamente che il prelievo di sangue era avvenuto in ospedale e non a domicilio.