I “Millennial” del Malafarina delle classi VA Inf. e VB Cat , coadiuvati dalle docenti Antonella Morrone, Tiziana Chiappetta, Maria Antonietta Battaglia e fortemente sostenuti e incoraggiati dal dirigente scolastico, Domenico Agazio Servello hanno presentato il workshop relativo all’analisi dei dati statistici riguardanti i domini Ambiente e Salute e benessere. L’incontro rientra nell’ambito del Tour 2018 del progetto “Millennial Lab 2030”, che coinvolge 13 Istituti scolastici superiori provenienti da 6 Regioni italiane (Lombardia, Lazio, Basilicata, Puglia, Calabria e Sicilia). Tale progetto è co-finanziato dalla Fondazione Bruno Visentini e dal Programma UE Erasmus+/Jean Monnet – iniziativa di eccellenza nel settore degli studi sull’Unione Europea ed è uno dei cinquanta progetti selezionati tra i 2.300 presentati a livello internazionale. Come obiettivo primario vi è la sensibilizzazione del mondo istituzionale, accademico, sociale, culturale ed economico, sia a livello nazionale sia a livello locale, nonché la sensibilizzazione della stessa generazione Millennial, sul futuro che l’attende al fine di raggiungere gli Obiettivi di sviluppo sostenibile fissati dall’ “Agenda 2030” dell’ONU.
Il seminario ha previsto un ruolo attivo degli studenti, che hanno presentato dei lavori multimediali relativi al territorio soveratese e di Davoli, alla valorizzazione degli stessi sia dal punto di vista paesaggistico, culturale e turistico; hanno poi condiviso con l’amministrazione locale e con le parti sociali attivamente coinvolte, circa il divario generazionale del proprio territorio calcolato durante i laboratori pomeridiani in un percorso di alternanza scuola lavoro. Dopo i saluti del dirigente scolastico e la professoressa Savina Moniaci, referente Erasmus dell’istituto e ambasciatrice Epale,hanno relazionato : il professor Luciano Monti, condirettore scientifico Fondazione Bruno Visentini, il dottor Roberto Cerroni,ricercatore della Fondazione Bruno Visentini, l’assessore all’ambiente Pezzaniti, il dottor Eusebio Chiefari che ha illustrato le principali malattie in Calabria e ha dato degli utilissimi suggerimenti sul un corretto stile alimentare che contribuisce a costruire, rafforzare, mantenere il corpo e a fornire l’energia quotidiana indispensabile al buon funzionamento dell’organismo.
“Una giusta alimentazione è dunque determinante per uno sviluppo fisico sano. Mangiare sano aiuta a prevenire e a trattare molte malattie croniche come l’obesità e il sovrappeso, l’ipertensione arteriosa, le malattie dell’apparato cardiocircolatorio, le malattie metaboliche, il diabete e alcune forme di tumori”. Sulla salvaguardia dell’Ambiente hanno relazionato gli ingegneri Aldo Perrotta di Legambiente e Francesco Fusto dell’Arpacal. Ma l’intervento che ha coinvolto ed appassionato i giovani presenti in sala è stato quello di Stefano Caccavari, un giovanissimo “Millennial” che con il suo intuito e “il suo cellulare” ha creato una realtà imprenditoriale in Calabria. Stefano, nel cassetto ha un sogno che a distanza di anni diventa realtà grazie al suo spirito di iniziativa, alla caparbietà e a un carismatico entusiasmo: quello di riportare le terre di famiglia alle colture di un tempo, con il valore aggiunto di una gestione moderna e la consapevolezza del valore sociale e ambientale di una simile operazione.
Salvaguardia del territorio, tutela della salute attraverso la riscoperta di materie prime lontane da pericolose sofisticazioni, riconquista di un più equilibrato rapporto con la natura: di tutte queste istanze Stefano ha scelto di farsi interprete, creando al tempo stesso una preziosa occasione di lavoro per se stesso e per altre persone. “Spero che ogni ragazzo trovi la sua “fissazione”, la sua missione di vita, la sua missione imprenditoriale se ne ha una, e che ognuno faccia del suo meglio. Non importa se siamo in Calabria o in Lombardia, se uno vuole fare le cose deve alzarsi e mettersi in cammino, bisogna iniziare a muoversi sopratutto quando gli altri stanno seduti e aspettano”. La conferenza ha avuto come moderatore il professore Vincenzo Femia, presenti in sala anche due classi dei Licei Galluppi e Siciliani, istituti in rete, con i quali il “G. Malafarina” ha condiviso questa esperienza altamente formativa.