Il 67mo governicchio è andato a ramengo; si vota il 25 settembre. Cosa farò io quel giorno, in questo momento non lo so, e quindi non ve lo posso dire. Per saperlo, devo prima sapere se votare; e, se voto, per quali liste e persone.
Immagino che tutti, o quasi tutti i gruppi e partiti attuali presenteranno le loro liste: auguri.
A proposito: scatterà o no la riduzione del numero dei parlamentari? O s’inventeranno qualche trucchetto per evitarla?
Se scatta, la Calabria dovrebbe contarne 19; quindi più di dieci di oggi se ne staranno a casa. Dei 19, quanti saranno ricandidati? E chi? E chi no?
A proposito: le liste andranno presentate tra pochissimo, dopo Ferragosto; ed è facile immaginare cosa da stasera succederà nelle segrete stanze dei partiti, tra posti sicuri, posti probabili, portatori d’acqua e semplicemente esclusi. Prevedo molte notti insonni e moltissime lacrime. E, almeno, nel prossimo mese di agosto i politici e politicanti non andranno al mare.
Cos’altro deve capitare, perché prendiamo atto che il sistema è radicalmente sbagliato? Per un anno e rotti, abbiamo avuto un governo con una maggioranza enorme e con il sostegno di tutte le tv e tutti i giornali e NATO, Europa, Vaticano; e frequenti annunzi che Draghi avrebbe aperto le onde e mutato acqua in vino e moltiplicato pani e pesci.
Intanto il taumaturgico e dottissimo Mario portava l’inflazione al quasi 9% (dichiarato!) e ci spediva in guerra senza dir niente; però giornali e tv a predicare che tutto andava bene e in seguito meglio. E tutto svanì in mezza giornata delle solite liti tra partiti e quelle all’interno dei partiti: vedi Brunetta.
E, se non bastasse, mentre l’Europa (dis)Unita si rivela un ente inutile peggio dell’ONU, l’unico protagonista dalle parti del Mar Nero è il turco Erdogan. E mi convinco che fece bene a non offrire una sedia alla bella statuina Ursula. Non è solo in Italia che le cose vanno male.
Torniamo al 25 settembre. Sono curiosissimo di leggere i nomi dei candidati calabresi. Vi ricordo che la Calabria, in mano all’attuale classe (ahahahahahah) dirigente è l’ultima d’Europa o giù di lì; e, a mezzo anno dalle elezioni regionali, siamo alla politica degli annunzi gloriosi, e risultati scarsi.
Esempio, i Bronzi. Assente del tutto dalla faccenda tale Varì, che sarebbe il titolare (ammesso esista davvero, e ne dubito), e fa poco e niente la dotta vicepresidente, ora entra, a gamba tesa, Mancuso, presidente del Consiglio: ma il programma è sempre lo stesso, ed è il calabresissimo
POI VIDIMU:
ovvero, IENDU VIDENDU; poi, all’anniversario numero CENTO. Sul momento, PLUMAS Y PALABRAS EL VIENTO LAS LLEVA. Alla data del 22 luglio, attività serie ZERO.
Ulderico Nisticò