A perdere la vita, attinto da diversi colpi d’arma da fuoco è stato un soggetto noto alle forze dell’ordine, Giuseppe Muzzupappa, 38 anni, di Nicotera. L’omicidio è avvenuto a Nicotera Marina dove si sono portati i carabinieri del Nucleo Investigativo di Vibo Valentia e i militari dell’Arma della locale Stazione per i rilievi del caso e l’avvio delle indagini. La vittima si trovava nei pressi di un bar.
Nel gennaio del 2020 Giuseppe Muzzopappa era stata arrestata dalla polizia a Gerocarne unitamente al cugino Antonio Campisi (figlio del broker della droga Mimmo Campisi ucciso nel giugno del 2011 a Nicotera) nell’ambito di un’inchiesta della Squadra Mobile di Vibo Valentia – coordinata dalla Dda di Catanzaro – con l’accusa di tentato omicidio.
I due giovani – Muzzupappa e Campisi – nel novembre precedente (2019) erano stati sorpresi mentre da un’abitazione di Gerocarne lanciavano nel fiume una pistola con matricola abrasa calibro 7.65, con relativo munizionamento e colpo in canna. Sequestrati poi un giubbotto antiproiettile, un passamontagna e la somma contante di oltre 30.000 euro. I due giovani avevano in uso anche un’autovettura blindata munita di sirena.
Il 29 gennaio 2021 l’accusa di tentato omicidio non ha però retto al vaglio del gup di Catanzaro, Paola Ciriaco, che al termine del processo celebrato con rito abbreviato ha condannato Giuseppe Muzzupappa e Antonio Campisi solo per la detenzione illegale delle armi escludendo l’aggravante delle finalità mafiose.
In particolare, Giuseppe Muzzupappa era stato condannato ad un anno e sei mesi, Campisi a due anni. Giuseppe Muzzupappa, oltre ad essere cugino di Antonio Campisi, è anche legato da rapporti di parentela con i più noti Cuturello legati al clan Mancuso.