Nel corso della domenica, i Carabinieri del Comando Stazione di Squillace e del Nucleo Operativo e Radiomobile di Catanzaro hanno tratto in arresto un 36enne vallefioritese incensurato. Tutto ha avuto inizio quando sul numero d’emergenza 112 è giunta una richiesta d’intervento da parte di un cittadino che aveva udito delle strazianti urla provenienti da un’abitazione di Vallefiorita.
Nel giro di pochi minuti, ben due pattuglie di militari dipendenti dalla Compagnia di Catanzaro sono intervenute sul posto dove sono riuscite immediatamente a prendere contatti con la proprietaria dell’appartamento segnalato, visibilmente terrorizzata.
La donna, con molte difficoltà ed in lacrime, ha spiegato agli operanti quanto appena avvenuto, facendo riferimento ad una violenta lite intercorsa tra la medesima e il proprio figlio, nel frattempo barricatosi nel bagno. Mostrando la caviglia destra insanguinata, ha spiegato di essere stata aggredita con un cacciavite dall’uomo, poiché non aveva ceduto alle insistenti pretese di denaro per non meglio precisate esigenze. Il soggetto avrebbe quindi perso la pazienza aggredendola fisicamente appunto, per poi rintanarsi all’interno del bagno all’arrivo dei Carabinieri i quali, trascorsi diversi minuti, sono riusciti a far uscire l’uomo che ha ammesso le proprie responsabilità.
La donna, dopo aver dichiarato di subire da tempo trattamenti vessatori e di esser stata costretta a limitare la propria vita a causa delle continue minacce del figlio, è stata visitata dalla Guardia Medica che ha riscontrato una lesione escoriativa alla caviglia destra con prognosi di 5 giorni.
Posto in sequestro il cacciavite, rinvenuto sul pavimento della cucina e con evidenti tracce ematiche sul punteruolo, B.V. è stato dichiarato in arresto per tentata estorsione e atti persecutori e temporaneamente sottoposto alla misura degli arresti domiciliari, in attesa dei successivi provvedimenti dell’Autorità Giudiziaria.