Accoglienza e caporali


Sedici morti per effetto del caporalato, in Puglia; anche senza contare dei morti, basta un’occhiata a Gioia Tauro e dintorni; eccetera. Il governo Renzi fece una legge contro il caporalato, legge che, con tutta evidenza, non è stata minimamente applicata.
Ricordo ai distratti che, fino a tutto maggio, il governo lo teneva, malamente ma lo teneva, Gentiloni.

Abbiamo scoperto, con la morte di sedici disgraziati, che in Italia il caporalato è, come tante altre faccende, un’illegalità legalizzata; legalizzata perché sarebbe vietato, ma, fino a ieri, magistrati e polizie hanno chiuso più occhi di Briareo che ne aveva cento!

Come mai? Perché una certa agricoltura di avventurieri ha bisogno di braccia illegali e da pagare pochissimo; e gli immigrati clandestini, e simili, calzano benissimo: prima fanno il comodo degli scafisti, poi dei buonisti, poi dei caporali, infine dei proprietari di pomodori e ulivi.

È fin troppo facile osservare che tutto questo ha a che vedere con l’immigrazione, e, a parte qualche ideologizzato illuso e molti furbetti, se ne accorge ormai chiunque, come provano a iosa i risultati elettorali dal 4 marzo in poi. Veramente, anche prima, se ricordata il sindaco di Lampedusa, la Nicolini, osannata nel mondo… e non rieletta a Lampedusa manco consigliere comunale di opposizione.

Torniamo al caporalato. Agevolissimo stroncarlo, e basta che le forze di polizia siano libere di controllare il territorio senza intoppi di buonisti e garantisti. Basta sapere che Tizio fa il caporale, e lo sanno tutti, e arrestarlo per un motivo qualsiasi: volete che un caporale mafioso non commetta qualche reato? Intanto lo si arresta, poi lo si condanna in base alla legge di Renzi finora rimasta chiffon de papier, pezzo di carta inutile.

A proposito di illegalità, ne stanno emergendo tantissime: i proprietari, pare, fanno risultare solo italiani, poi adoperano gli stranieri; e a tutti segnano metà delle giornate… insomma, un verminaio.
Ma esistono ancora gli ispettori del lavoro?
E i sindacati, che ci stanno a fare, i sindacati? Aspettano sedici morti, per… proclamare uno sciopero! Sano fare solo questo, i sindacati: ammesso che scioperi qualcuno davvero!

Salvini, intervenuto sul campo, ha assicurato immediati interventi effettivi. Spero, anzi sono convinto che lo farà con i suoi soliti bruschi modi.
Serve poi, con altrettanta urgenza, una regola per il lavoro stagionale, anche quello degli stranieri: se sono utili, li si faccia venire con una nave vera; nave che li riporti a casa a lavoro finito. Lavoro onesto e legale, non ambigua e illecita “immigrazione”.

È una tipologia di prestazione d’opera che si è praticata spesso, nella storia, e offre vantaggi reciproci; e toglie pascolo abusivo alle mafie conclamate, e a certi buonisti di carità pelosa.
Gli stessi lavoratori stranieri dovrebbero essere in prima linea per pretendere condizioni di dignità e diritti. Ciò può avvenire solo se lo Stato sarà con loro, e non, come fino a maggio, con leggi di chiacchiere e complicità di fatto.

Ulderico Nisticò


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