Il Tribunale di Crotone ha condannato i due imputati di Scandale accusati di abusi sessuali ai danni di una bimba loro congiunta.
Il collegio presieduto da Michele Ciociola (a latere i giudici Giulia Crisci e Vincenzo Corvino) ha inflitto 9 anni di carcere al 60enne padre della piccola e 7 anni di reclusione al cugino 66enne del genitore “orco” .
Condanne molto più basse rispetto ai 19 e 16 anni di detenzione che la pm Rosaria Multari aveva chiesto per ciascuno di loro al termine della requisitoria dello scorso 5 ottobre. I giudici hanno riconosciuto entrambi responsabili dei reati di violenza sessuale, mentre il genitore è stato condannato anche per maltrattamenti oltre a perdere la responsabilità genitoriale.
La presunta storia di pedofilia venne alla luce a gennaio 2023 quando la madre della minore, che soffre di disturbi cognitivi, si recò dai carabinieri di Scandale per denunciare le violenze sia verbali, sia fisiche che il marito, affetto dal vizio dell’alcol, avrebbe perpetrato nei suoi confronti e pure verso la figlia (oggi ospite in una struttura protetta).
Su tutto, c’è quanto accaduto nel 2020 quando ambedue le vessate si ammalarono di Covid. Il 60enne, una volta rientrato a casa ubriaco, avrebbe prima dato un forte schiaffo alla donna e poi avrebbe fatto battere la testa della piccola al comodino.
Da qui il divieto di avvicinamento disposto dal gip a carico dell’uomo. Ma l’orrore degli abusi sessuali emerse dopo la segnalazione delle assistenti sociali intervenute per occuparsi della bimba.
A far scattare l’allarme furono i comportamenti inusuali della bambina in ambito sociale e a scuola. E così, le indagini condotte dall’Arma hanno portato a scoprire un contesto raccapricciante nel quale la piccola era costretta a vivere da tempo.
Il padre e suo cugino – stando alla agli inquirenti ma ora pure per il Tribunale – avrebbero fisicamente abusato della bimba in diverse occasioni. «Io faccio quello che voglio, se lo dici alle dottoresse con cui vai i giro, vengo e ti ammazzo nel letto, a te a e tua mamma»: così il 66enne avrebbe minacciato la minore se avesse rivelato i soprusi. Gli imputati sono stati difesi dagli avvocati Maurizio Bubbo e Salvatore Iannone.
La ragazzina, rappresentata dalla curatrice speciale Rossana Greco, è stata assistita dalla legale Maria Rosaria Vincelli.