A San Vito lo Schiuma Party finisce nel torrente e uccide i pesci


Gli eventi sanvitesi sono ormai conclusi e l’amministrazione comunale guidata dal sindaco Antonio Tino, ha concluso con il botto il suo calendario estivo. Un calendario, purtroppo che non ha seguito come mantra, la qualità; al contrario, ha proposto una serie di sagre paesane, suddivise in un lasso temporale di 15 giorni, tristemente allestite: un tavolo, del nastro da cantiere ed il gioco è fatto. Un “ vorrei ma non posso” che segna drasticamente la presa di coscienza (qualora ce ne fosse ancora bisogno) del fatto che gli eventi da lui organizzati, non sono altro che un riflesso del suo triste operato che è agli occhi di tutti, turisti e residenti.

Tributi alle stelle che, se fossero segno di un ottimo servizio, saremmo anche ben contenti di versare; un paese in continuo degrado, sporcizia ovunque,  si interviene solo sotto segnalazione delle minoranze e nella casa comunale oltre al disordine interno, c’è solo un elenco di lamentele continue. 

Disorganizzazione, mancanza di idee, di organizzazione e di pianificazione, incapacità nell’operare, mediocrità sono le caratteristiche che contraddistinguono la giunta Tino che tenta invano di rimanere a galla nel suo mare fatto di promesse elettorali non ancora realizzate e scarsezza, banalità, anonimato; già, perchè mentre San Vito, da sempre è stato paese calamita per i comuni viciniori, questa volta, non lo è di certo stato neanche  per gli avvenimenti estivi.

Nella giornata del 23 agosto, infatti, si è svolto lo Schiuma party, iniziato alle ore 17 e terminato alle ore 20.

Un tranquillo pomeriggio di divertimento (opinabile) fin quando però al termine dell’evento, tutta la schiuma utilizzata è stata riversata lungo il fiume Scorsone, affluente del Beltrame, che scorre al di sotto della  villa comunale sede dell’evento.

Sono bastati pochissimi minuti, per far si che tutti i pesci presenti nel tratto del letto del fiume in cui la schiuma è stata versata, battessero sul dorso e morissero davanti agli occhi increduli degli abitanti delle abitazioni  limitrofe. 

Le immagini parlano da sole; tutta la documentazione è stata inviata agli enti preposti in attesa di responso, i video e le foto hanno fatto il giro del web, le associazioni di tutela dell’ambiente hanno dato eco alla notizia. 

Ancora una volta, la mancanza di controllo, la spregiudicatezza e l’incoscienza dell’operato nella mancata valutazione delle conseguenze da parte dell’amministrazione organizzatrice e degli uffici comunali preposti al rilascio delle autorizzazioni hanno fatto sì che il tutto si trasformasse in un evento memorabile ai fini del danno ambientale. 

I consiglieri di minoranza