Ormai va sempre più di moda la figura di Italo, il re enotro da cui circa 3500 anni fa (sedici generazioni prima della guerra di Troia) si chiamò “Italia” la terra che oggi, per colpa o merito dei Bizantini, è denominata Calabria (che pur significa “bellissima”). Infatti, appena pochi giorni fa, sabato 13 novembre, a Crotone, nella sede della Nuova Scuola Pitagorica, il prof. Felice Càmpora di Amantea (CS) ha detti del suo romanzo epico intitolato proprio “Italo”. E sempre nel crotonese un vino rosso ed un amaro d’erbe hanno preso il nome proprio di questo re eponimo e sembra che entrambi vadano alla grande anche all’estero.
Adesso è la volta di un altro scrittore calabrese, Oreste Kessel Pace che si appresta a presentare il suo romanzo di recente pubblicazione, intitolato proprio “Italo”. L’evento culturale avrà luogo nei locali della Piccola Biblioteca De Nava a Reggio Calabria mercoledì 17 novembre 2021 alle ore 16,30 con il concorso di due noti scrittori per commentarne l’opera: Enzo Filardo e Saverio Verduci, mentre Lina Anzalone introdurrà l’incontro a nome del Cenacolo Culturale “Rhegium Julii”.
Oreste Kessel Pace (classe 1974) è docente di “tecniche narrative” ed ha al suo attivo circa trenta pubblicazioni a stampa, alcune delle quali riguardano personaggi e luoghi della Calabria, come ad esempio Rhegion, Scilla, Cassiodoro, Artemide, Mythos, Philìa, I popoli del mare, S. Elia Juniore e tanti altri che fanno di tale ancora giovane scrittore uno dei più prolifici e dei più premiati a cavallo tra ventesimo e ventunesimo secolo. Chi vuole saperne di più può visitare il suo sito ” www.kessel.it “.
Domenico Lanciano di Badolato (fondatore nel 1982 in Molise dell’associazione “Calabria Prima Italia” proprio per diffondere il prezioso fatto storico che è la Calabria che ha dato nome a tutta la penisola e alle isole) si è detto assai lieto che la scorsa estate il Comune di Squillace (CZ) abbia istituito il “Centro Studi e Ricerche sulla Prima Italia” cui possono convergere quanti intendano valorizzare, anche a fini turistici, la civiltà di re Italo il quale, realizzando i “sissizi” (cioè i pasti comuni diffusisi poi in tutto il Mediterraneo), ha inventato la “democrazia” che poi Atene ha elaborato esportandola in tutto il mondo. “Italia significa democrazia – afferma Lanciano – ogni altra metodologia politica è estranea alla nostra natura e alla nostra più antica civiltà! “.