A che serve, dopo cento e più anni, l’ONU?


 Cogliamo l’occasione da un discorso del presidente ucraino: a che serve, l’Organizzazione delle Nazioni Unite, ONU, se non impedisce la guerra? Nei suoi cento e più anni, non è mai servita a tale scopo.

 La propose nel 1919 il presidente americano Wilson, con il nome di Società delle Nazioni, SdN. Venne costituita, anche se non ne poté far parte proprio Wilson, per volontà isolazionista delle Camere USA. Del resto, apparve subito una porta girevole.

 Un qualche positivo effetto, a onor del vero, la S.d.N. lo diede nei suoi primissimi tempi, sotto la spinta degli entusiasmi wilsoniani e della paura di una ripresa della guerra: plebisciti dello Schleswig, della Slesia e di Klagenfurt; questione delle Aaland. Da allora la scarsa consistenza della Società fu ampiamente provata dall’andirivieni di entrate e uscite di vari Stati in diverso modo illusi e insoddisfatti: fondarono la S.d.N. infatti Gran Bretagna, Francia, Italia, Spagna, Belgio, Olanda, Lussemburgo, Cecoslovacchia, Polonia, Canada, Guatemala, Bolivia, Cile, Paraguay, Argentina, Unione Sudafricana, Iran, India, Siam, Australia, Nuova Zelanda (1920); aderirono via via Albania, Austria, Bolivia, Brasile, Bulgaria, Cina, Colombia, Costa Rica, Danimarca, Finlandia, Giappone, Grecia, Haiti, Honduras, Iugoslavia, Liberia, Nicaragua, Norvegia, Olanda, Panama, Perù, Portogallo, Romania, Salvador, San Domingo, Svezia, Svizzera, Venezuela; Estonia, Lettonia e Lituania nel 1921; l’Ungheria nel 1922; Abissinia e Irlanda nel 1923; nel ’26 la Germania. Ma già nel ’27 usciva dalla S.d.N. il Costa Rica, l’anno dopo il Brasile. Nel ’31 entrava il Messico; nel ’32, Irak e Turchia; nel ’33 usciva il Giappone; nel ’34 entravano Afghanistan, Equador e URSS; nel ’35 usciva la Germania; nel ’36 cessava di esistere l’Abissinia; nel ’37 entrava l’Egitto ed uscivano il Paraguay e l’Italia; nel ’38 cessava l’Austria, e uscivano Guatemala, Honduras e Nicaragua; nel ’39 cessarono Albania, Cecoslovacchia, Estonia, Lettonia e Lituania; uscivano il Salvador e il Perù; veniva espulsa l’URSS. Oramai la S.d.N. coincideva con lo schieramento francoinglese: ne uscirono pertanto Finlandia, Spagna, Romania Ungheria oltre che, per altre ragioni, il Venezuela; scoppiate le ostilità della Seconda guerra mondiale, uscirono la Danimarca e il Governo francese di Vichy.

 Nemmeno è vero che l’alleanza tra Potenze anglosassoni e URSS (1941-5) fossero, come ogni tanto si legge, le Nazioni Unite: USA e URSS non facevano parte della SdN.

 Nel secondo dopoguerra, l’ONU venne trasferita da Ginevra a N. York; e si riservarono diritto di veto i vincitori del 1945: USA, URSS, G. Bretagna, Francia e Cina. Ma intanto la Cina si riduceva a Formosa, e solo negli anni 1975 il veto passò alla Cina propriamente detta.

 Il diritto di veto è quell’operazione che gli USA usano ogni volta che all’ONU qualcuno accenna a Israele e Palestina.

 E quelle cinque Potenze fanno parte di diritto del Consiglio di Sicurezza; gli altri (ogni tanto anche l’Italia) sgomitano per entrarci a giro.

 A differenza della volta precedente, dell’ONU fanno parte tutti, anche gli Stati più sconosciuti di isole sperdute. Far parte dell’ONU è come nei paesi partecipare alla festa del santo: se no, pare brutto.

 Tutti hanno ambasciatori e impiegati pagatissimi; e spuntano come funghi le organizzazioni costose e zeppe di raccomandati. A che servono?

 In questa situazione di guerra 2022, l’ONU sta dimostrando la sua inesistenza. Il suo segretario generale, un certo Guterres, è comparso una sola volta sui giornali, per aver detto “Fate i buoni”; una sua proposta, niente!

 Perché dobbiamo passargli uno stipendio? A lui, e all’infinito codazzo?

 E, per chiarire: non è che l’ONU è inutile solo perché non agisce nella guerra di Ucraina. È stata inutile in Iraq, Libia, Afghanistan eccetera; ed è inutile in Terra Santa. Eccetera.

Ulderico Nisticò