Passata con poco rilievo, nel 2007, la ricorrenza del “dies natalis”, la morte terrena, di san Francesco di Paola, la Calabria sta attraversando il centenario della nascita, avvenuta nel 1416.
L’Arcidiocesi di Catanzaro – Squillace, guidata da un presule, mons. Vincenzo Bertolone, che ha ben compreso l’importanza di rafforzare la cultura cattolica con ogni buon mezzo, indice un importante convegno per domenica 9 ottobre, nella chiesa Cattedrale di Catanzaro; concluso con la Celebrazione Eucaristica presieduta dal Presule.
Alle 16, introdurrà i lavori U. N., presentando il tempo della vita del santo, un momento complesso della situazione politica e culturale dell’Europa, che lo storico olandese definì, nel 1919, l’autunno del Medioevo, e momento di passaggio tra due epoche. Ora dedito alla contemplazione eremitica, ora attivo e in mezzo al popolo e alle corti dei re, Francesco impose la sua personalità in Europa, ottenendo l’attenzione di papi e sovrani. Non meno interessanti le figure che accompagnano la vita di Francesco, quali il Picardo e il Cadurio.
La figura storica di san Francesco sarà oggetto della relazione del prof. Pino Caridi dell’Università di Messina, specialista dell’Età Moderna, e autore, al nostro proposito, di Francesco di Paola, ed. Salerno, Roma 2016. Caridi farà il punto sulla conoscenza della vita e della figura umana del Paolano, con una profonda ricognizione delle fonti antiche e dei documenti che ne formano l’apparato critico. Francesco apparirà, nella parola come è nella penna del Caridi, nella sua grandezza spirituale e nella costante e attiva presenza in ogni aspetto del suo tempo.
Trarrà, durante l’omelia, le conclusioni mons. Bertolone. Nella veste di presidente della Conferenza Episcopale Calabra, S. E. parla a nome di tutti i fedeli della nostra terra, di cui Francesco è patrono; e vede in lui non una storia di secoli fa, ma un modello presente. Conosciamo bene gli interventi di mons. Bertolone nell’attualità, e basta ricordare la recente presentazione, a Soverato, del suo volume su don Puglisi, martire in nome della giustizia. Così Francesco di Paola non esitò a rimproverare i re per le loro ingiustizie. È anche per questo che, nella memoria storica e popolare, il Paolano è così vivo e presente anche al di fuori degli aspetti devozionali.
La Calabria ha bisogno di buoni esempi, e di una santità non estranea ai gravi problemi della popolazione. Ecco dunque la ragione profonda per celebrare, come avverrà il 9, il centenario della nascita di san Francesco di Paola.
Ulderico Nisticò