Pioveva a diluvio da tutte le parti, ieri 2 aprile, con l’immancabile allerta meteo. Da tutte le parti, tranne che a Badolato Borgo e sopra il foltissimo pubblico e i bravissimi attori che, sotto l’impareggiabile guida di Franco Procopio, mettevano in scena la “Passione secondo Pietro”, di U. N. Un trionfo dell’associazione Gesualdo e della comunità tutta di Badolato.
Ne abbiamo già detto; i tantissimi che c’erano hanno patito e goduto “emozioni”, che è lo scopo del teatro; chi non c’era, qualche fosse il motivo sincero o meno, se le è perse, e tanti saluti.
Quello che invece non se ne perde una, di occasioni, è il suddetto U. N., il quale, introducendo il lavoro, ha ricordato anche la celebrazione della fondazione della Marina, e Badolato “tra i borghi più belli d’Italia”, e il grande patrimonio storico e monumentale, e, con speciale riferimento a San Domenico, l’urgenza di radicali interventi. Radicali interventi, non il politicante dilettante che passa e lascia qualche soldo: sto parlando di un mio ottimo amico; figuratevi degli altri, che dico…
Come hanno visto gli incalcolabili presenti, c’è cultura, in Calabria, eccome. Il guaio è che quella ufficiale, quella foraggiata, è insopportabilmente noiosa e piatta e scontata e piagnona… ovviamente, segue cena. Quella genuina, che è creativa e originale e provocatoria e sanguigna, e scritta in buon italiano e non italiese scolastico, quella non trova aiuto, in Calabria!
E solo per i piatti e tristi e iettatori e di linguaggio banalissimo, si muove RAI regionale; e mai per la cultura vera e popolare. Servirebbe un’inchiesta della commissione di vigilanza, e vedrò di suggerirla.
Con Badolato non abbiamo affatto finito: anzi, c’è già qualcosa in cantiere.
Ulderico Nisticò