Eugenio Guadio ha rinunciato al ruolo di commissario alla sanità in Calabria appena 24 ore dopo la nomina da parte del governo. L’annuncio è arrivato tramite un’intervista rilasciata a La Repubblica: “Motivi personali e familiari me lo impediscono. Mia moglie non ha intenzione di trasferirsi a Catanzaro. Un lavoro del genere va affrontato con il massimo impegno e non ho intenzione di aprire una crisi familiare”.
Una motivazione inaspettata, che sembra confermare una sorta di “maledizione” per il ruolo di commissario calabrese: è il terzo che salta nel giro di un paio di settimane, dopo i casi inquietanti di Cotticelli e Zuccatelli. Guadio sembrava essere un profilo valido, essendo l’ex rettore della Sapienza calabrese e con un curriculum importante.
E invece si è dimesso in sole 24 ore, dopo che tra l’altro era finito nel mirino per il fatto che fosse indagato per un presunto coinvolgimento in un’inchiesta sull’università di Catania: Gaudio ha però smentito di essersi dimesso per questo motivo, anzi ha dato una notizia a riguardo a La Repubblica, dichiarando che “il procuratore di Catania ha appena fatto sapere al mio avvocato che è andato a depositare la richiesta di archiviazione per il mio presunto abuso d’ufficio”.
A questo punto cosa decideranno di fare Giuseppe Conte e Roberto Speranza per uscire da questa situazione tanto irreale quanto imbarazzante? Il nome di Gino Strada a questo punto potrebbe tornare in auge, visto che il fondatore di Emergency ha già dato la sua disponibilità ed è spinto da una certa parte politica.