Caldo killer in Italia: due operai sono morti, si tratta delle prime vittime di questa grande ondata di caldo caratterizzata da temperature roventi. Tutto il territorio della penisola è diventato scenario di afa e caldo con temperature oltre i 40° per effetto del violento anticiclone africano.
Così si registrano le prime vittime del clima rovente: due lavoratori che per ore hanno svolto le loro mansioni sotto il sole. Il primo caso si è verificato in un cantiere stradale di Rivarotta, vicino a Pordenone.
Nella serata del 30 luglio, un operaio romeno è morto dopo aver lavorato per diverse ore sotto il sole che picchiava forte. Quando si sono registrate quasi su tutto il territorio italiano temperature tra i 34° e 36°.
La vittima, un 36enne residente a Verona era un dipendente di una ditta della provincia di Padova. Secondo le prime indiscrezioni l’operario aveva lavorato con altri due colleghi negli scavi per la posa della fibra ottica.
L’uomo è crollato a terra intorno alle 17 dopo un turno faticoso, in via Cornizzai, poco distante dalle fornaci.
Anche se sul luogo sono subito giunti i soccorsi, per l’operaio non c’è stato niente da fare: è deceduto per gli effetti del gran caldo.
Ma nella stessa giornata c’è stata un’altra vittima: un operaio di 53 anni, di origine polacca, deceduto nei pressi del canale Navile, alla periferia di Bologna. Anche in questo caso, la causa ipotizzata è il gran caldo che ha causato un colpo di calore all’operaio. Anche in questa regione italiana si sono sfiorati i 40°.
A quanto pare l’operaio stava svolgendo delle operazioni di bonifica di un corso d’acqua. Dopo aver concluso il proprio lavoro il 53enne avrebbe avuto un malore per il gran caldo accasciandosi a terra.