Caro Tito, con la precedente “Lettera n. 284” ti ho detto del Maestro compositore Rosario Mirigliano che, nativo della Roccelletta di Borgia, è stato mio compagno di banco alle scuole medie di Catanzaro Lido (1961-1964) e coinquilino-condivisore dello stesso appartamentino durante gli studi universitari a Roma (1970-73), tuttora grande amico cui ho appena donato la piena proprietà e i diritti d’autore delle mie “Gemme di Giovinezza”.
1 – GLI ANNI DI ROMA
Rosario Mirigliano (Sarino per familiari, parenti ed amici) durante gli anni universitari era iscritto, come me, al corso di laurea in Filosofia e, contemporaneamente, si preparava per il diploma di Composizione al Conservatorio “Santa Cecilia” di Roma. Tra i suoi compagni di studi musicali c’era Edgar Alandia “Cagnipa”, nostro coetaneo dell’anno santo 1950, venuto dalla Bolivia (verso la fine dell’anno 1969) per diventare pure lui Compositore e Direttore d’Orchestra. Un ragazzo estremamente simpatico e straordinariamente mite e sempre sorridente, con il quale era veramente assai facile e piacevole stare e conversare.
A quei tempi scarrozzava per tutto il centro di Roma con un motorino, portandosi dietro la sua bella Aura, una ragazza bellissima e carinissima, con la medesima simpatia di Edgar. Una coppia che sembrava fatta con il pennello di un pittore romantico. Entrambi erano così intensi e alla mano che li chiamavo “fratelli”. Erano di casa nell’appartamentino di due stanze che condividevamo Sarino ed io. E ci frequentavamo spesso con vera soavità e allegria.
In loro compagnia ho avuto la possibilità di conoscere altri comuni amici di Conservatorio, destinati a diventare grandi nomi della Musica classica contemporanea. Così come ho avuto il privilegio (io che non ero del settore) di assistere a concerti dei più notevoli compositori dell’epoca, tra cui i celebri (nel loro campo) Luigi Nono (1924- 1990), Luciano Berio (1925-2003). Mentre in casa il pianoforte di Sarino era in continua attività, in un modo o in un altro, poiché era usato pure da altri amici tra cui Michele Abruzzese (ora medico nella sua nativa Andria in Puglia) il quale era un abile cantautore e un fine dicitore di esilaranti barzellette. Al suo estro musicale ho fornito diversi testi letterari per canzoni. Una delle quali abbiamo composto proprio mentre nella notte di Roma nevicava, verso i primi di marzo del 1971. Una suggestione unica!
Insomma, per me sono stati tre intensissimi anni di vita dentro la musica, pure perché era proprio quello il periodo in cui io e il mio gruppo sperimentavamo il nuovo genere musicale del “Pop-Islam” e, anche per questo, frequentavo, per conto mio, musicisti di estrazione araba e orientale. Anni esaltanti, indubbiamente, e di grande ed alta formazione umana, sociale e ideale … i migliori che avrebbe mai potuto vivere (in uno spirito davvero internazionale ed interculturale) uno come me che proveniva dall’estrema periferia del profondo sud, calabrese e jonico in particolare.
Figurati che in una domenica di febbraio del 1971, nel nostro appartamentino di Piazzale Tiburtino n. 28 scala B interno 6 (2° piano), hanno partecipato alla messa celebrata da padre Galdino Monteiro (sacerdote di Goa, in India, che era stato a Badolato Marina) ben 37 ragazzi e ragazze di ben 18 nazioni di 4 continenti. Quelli erano anni di forti idealità universaliste e di grande impegno umanitario e pacifista. E da quell’appartamentino studentesco sono passati giovani e adulti di numerosissime nazionalità e condizione, tra cui alcuni ragazzi statunitensi in partenza imminente per l’assurda guerra nel Viet-Nam. Abbiamo poi saputo che uno di loro è morto in uno scontro a fuoco con i vietcong. Uno strazio dell’anima, è stato, come tutto quell’inutile mattatoio. Come inutili e dannose sono tutte indistintamente le guerre!
2- CALABRIA 4 DIMENSIONI
Pure con le manifestazioni dell’Agosto Universitario, fin dal 1971 ho cercato, in tutti i modi, non soltanto di lanciare Badolato e la Calabria come il paese e la regione degli artisti, promuovendo ed incentivando il turismo intellettuale e degli affezionati, ma io stesso mi impegnavo in prima persona per portare gente che fosse in grado di apprezzare (e possibilmente “cantare”, descrivere ed illustrare) la nostra zona che (allora cominciavo meglio a capire) presentava dimensioni che altri luoghi non avevano in così meravigliosa abbondanza … dal limpidissimo mare alla boscosa montagna in pochi minuti, passando per colline lussureggianti e borghi incantati, ricchi di arte e di storia, di magie popolari e di suggestioni sociologiche. E persino piccoli e favolosi laghi in mezzo ad una natura mozzafiato e con una flora ricchissima e stupenda. E poi c’era e c’è il fatto che in un medesimo giorno puoi fare il bagno nel mare Jonio di mattina, il pic-nic sulle montagne e nel pomeriggio il bagno nel mare Tirreno! Chi ti dà di più nell’intera area del Mediterraneo?…
Per un luogo turistico, in particolare, come tendevano a diventare proprio allora Badolato e l’intera Calabria, non c’era migliore e più duratura pubblicità di quella derivata dal soggiorno di artisti e di intellettuali (tra cui scrittori e giornalisti) che, poi, avrebbero raccontato al mondo gli aspetti che li avevano maggiormente colpiti. Era necessario realizzare il “qualificante turismo degli affezionati” … un cavallo di battaglia che non cesserò mai di cavalcare (sempre ovunque e comunque) e che sarà una delle mie eredità sociali più durature e necessarie per chi voglia bene intenderla e realizzarla.
3 – EDGAR ALANDIA A BADOLATO (CZ)
Così ho invitato a Badolato la coppia dei fraterni amici Edgar ed Aura, i quali hanno trascorso, nel luglio 1982, un periodo di vacanza, piantando la propria tenda da campeggio nella mia vigna al mare di Vodà, confinante con la spiaggia e poco distante dagli stabilimenti balneari. La indisturbata solarità della nostra zona, la limpidezza e la magnificenza del mare e la meravigliosa gioventù di quegli anni hanno ispirato ad Edgar una composizione musicale che poi svilupperà a Roma come “Sonatina concertante” per violino, pianoforte ed archi. Infatti, sullo spartito è annotato “Badolato – Roma” come luogo di realizzazione di questa musica che dura circa 15 minuti per come eseguita con successo il 26 novembre 1982 al Festival “Roma ‘900 Musica”.
Edgar mi ha rivelato il perché è stato così ispirato dal nostro Jonio: “Ho trovato in questo mare quelle infinite, minuscole varianti di colore che ho vissuto nei colori delle mie montagne andine. Sono queste le peculiarità che mi aiutano a portare avanti ogni mio lavoro … “. Non ho potuto fare a meno di inserire la sua foto e questa frase alla pagina 25 (quella degli Artisti, come il greco Stavros Tornes e il badolatese Nicola Caporale che avevano “cantato” la nostra Terra) dell’opuscolo “Badolato 4 Dimensioni” edito, su mio input e collaborazione, dal Comune di Badolato proprio in quel mese di luglio 1982.
Ecco, quindi, per Badolato e per la Calabria, un aspetto del nostro turismo di qualità da valorizzare, così come dimostrano da secoli altre località amene e così come consiglia la letteratura promozionale che trova nella cultura un fattore di attrazione ineguagliabile, assieme alla gastronomia e alle bellezze naturalistiche.
Non vedo l’ora che la partitura venga fatta stampare e pubblicata da una fondazione svizzero-boliviana per donarne i fascicoli ai Conservatori, alle Biblioteche, ai Teatri e agli Artisti calabresi e non solo. E’ un vanto per Badolato e la Calabria avere una simile espressione culturale di largo respiro internazionale, anzi, intercontinentale.
Adesso si tratta di organizzarsi, a livelli distintamente comunali e regionali, per produrre un elenco delle Opere e degli Artisti che cantano o illustrano i singoli paesi o l’intera Calabria, non soltanto per dare una immagine altamente culturale del nostro popolo e del nostro territorio, ma anche per portare riconoscenza e gratitudine a tutti coloro i quali hanno reso la Calabria protagonista di un ogni utile lavoro intellettuale.
Un altro episodio di collegamento del Maestro Edgar Alandia con Badolato è dovuto alla mia richiesta di tenere idealmente a battesimo (assieme ad altre personalità pure estere) il primo romanzo di Rosa Gallelli “Spiragli da una bocca di lupo” che ho dato alle stampe, a mie spese, commentato, editato, presentato nel luglio 1992 e poi promosso anche a livelli internazionali.
Infatti Edgar Alandia ha scritto per Rosa Gallelli una poesia in lingua spagnola, che lui stesso ha tradotto nel modo qui riportato (per comodità di lettura e di spazio) in forma lineare, giusto per capire il senso dello scritto e la forte partecipazione dell’Autore: << Rosa: / e noi? / i poveri diavoli del terzo, quarto, quinto e sesto mondo / cosa ci resta / se non la dignità che i fanatici promotori / dell’ordine, pace, progresso, dio, patria, famiglia … / conti correnti … carte di credito … / hanno da tempo smarrito.
Assieme ad un caro e personalizzato Augurio del Maestro Alandia, tale poesia bilingue caratterizza la pagina 61 del libro “SPIRAGLI” tra la ricca rassegna degli appassionati saluti di coloro i quali hanno voluto tenere a battesimo ed incoraggiare Rosa Gallelli nel suo esordio letterario, che poi, negli anni seguenti, ha visto pubblicare altri due romanzi editi da altri.
4 – CHI E’ EDGAR ALANDIA
Edgar Alandia Cagnipa è nato il 12 agosto 1950 in Oruro (Bolivia), una città di quasi 220 mila abitanti, capoluogo della provincia di Cercado, sulla cordigliera delle Ande a 3.700 metri sul livello del mare e ai bordi del lago Uru Uru, a sud della capitale La Paz da cui dista circa 220 km. E’ famosa per essere un buon centro musicale ed ha un Carnevale assai scenografico, tra i più tipici del Sud America. E’ località nota pure per la lavorazione della ceramica, esportata anche all’estero.
Nato con una straordinaria vocazione per la musica colta, Edgar ha chiesto alla famiglia di essere mandato a studiare in Italia, patria del “bel canto” e di grandi artisti. Ha scelto Roma, dove è arrivato verso la fine del 1969, all’età di 19 anni. Il suo spirito di adattamento è stato totale e immediato. E l’iscrizione al Conservatorio e poi all’Accademia Nazionale di “Santa Cecilia” lo ha immerso istantaneamente nel clima musicale di quegli anni effervescenti ed operosi anche in questo settore artistico, nel pieno della “rivoluzione culturale” della contestazione studentesca ed operaia iniziata nel 1968, che contemplava pure nuove vie e innovative tendenze musicali.
Aperto e gioviale di natura, solerte nel voler riuscire alla grande per sé stesso e per onorare i sacrifici familiari, si è diplomato in tempi record in Composizione e Direzione d’Orchestra. Naturalizzato italiano, con i lavori musicali, le collaborazioni artistiche e la docenza nei Conservatori si è reso da sùbito economicamente indipendente, producendo opere che si sono distinte in concorsi anche internazionali.
Infatti, nel 1978 ha vinto il Premio Internazionale di Composizione “Valentino Bucchi” di Roma con “Pampa” per clarinetto ed orchestra. Nel 1981 ha ottenuto la menzione d’onore nel Concorso Internazionale “Inocente Carreno” di Caracas con “Canto de hoy” per soli, coro e orchestra. Nel 1982 “Sajsayhuaman” per orchestra è stata scelta per la rassegna “Venezia Opera Prima” e nel 1985 “Pampa” è stata selezionata nella 3^ TRIMALCA (International Music Council of UNESCO) a Rio de Janeiro, Brasile.
Lavoratore stakanovista e versatile, sue composizioni sono regolarmente eseguite in rassegne e festival di musica contemporanea e programmate in importanti stagioni di concerti in tutto il mondo. Solisti come Michiko Hirayama, Giancarlo Schiaffini, Jesùs Villa Rojo, Marie Francis Uitti, Barry W. e ensembles strumentali quali il LIM (Madrid), 2E2M e Artedie (Paris), London Sinfonietta, Encuentros (Buenos Aires) hanno incluso i suoi lavori nei loro concerti e repertori.
Sue complesse partiture per orchestra sono state eseguite da prestigiose orchestre quali quella Sinfonica della RAI di Roma, del Teatro Comunale di Bologna, de “La Fenice” di Venezia, Orchestra Sinfonica Abruzzese, Orchestra Sinfonica della BBC dell’Ulster, Orchestra Sinfonica di Perugia e dell’Umbria.
In pensione da qualche anno come docente di composizione, tra gli altri, nei conservatori “G. Rossini” di Pesaro e “Santa Cecilia” di Roma, è stato Direttore e Consulente Artistico per Nuove Forme Sonore (Roma), Laboratorio de Interpretaciòn de Musica Contemporanea (La Habana, Cuba), Premio Nacional de Composiciòn “Orlando Alandia Pantoja” (Bolivia). In Belgio ha lavorato, nella stagione 1977-78, al Theàtre Royal de la Monnaie di Bruxelles e con il Ballet du XXème Siècle di M. Bèjart con il quale ha realizzato tourneès in Belgio, Francia, Unione Sovietica, Giappone, Olanda e Spagna.
Ha tenuto e continua a tenere Seminari e Corsi di Composizione sia in Italia che all’estero : Istituto Superior de Arte de La Habana – Cuba, Fondazione di Educazione Artistica di Belo Horizonte – Brasil, Festival d’Inverno di Diamantina – Brasil, Università Federal de Minas Gerais – Brasil, Accademia delle Arti di Tirana – Albania, Conservatorio Nacional de Musica de Lima – Perù, AIDA – Roma, University of Newcastle (UK), Atelier della Nuova Musica dell’Università di Bremen (Germania), Conservatorio Nacional de Musica de La Paz – Bolivia, University of Trondheim (Norvegia), Royal Academy di Dublino (Irlanda), Akademia Muzycsna di Poznan (Polonia), UNAM Ciudad de Mexico, Academia Musicale di Cluj Napoca (Romania), ecc.
Ha una sterminata Discografia e suoi lavori sono pubblicati da Ricordi di Milano, Edipan di Roma, BMG di Roma e Musicinco di Madrid e incisi su dischi e CD dedicati ad autori, solisti, ed ensemble di musica contemporanea sia in Italia che all’estero (Spagna, Argentina). Inoltre ha ricevuto numerosi riconoscimenti, come ad esempio: Città di Alessandria (Italia), L’Umbria nel cuore (Corciano, Italia), Amedeo Roldàn (La Habana – Cuba), Sebastiàn Pagador (Oruro – Bolivia).
Come Direttore ha diretto all’estero, tra tante altre, la Orquesta de Càmara Municipal de La Paz – Bolivia, la Orquesta Sinfonica Nacional de Honduras, l’Ensemble Ludus Gravis, Riga – Letonia, Orquesta Sinfònica Nacional de Bolivia. E in Italia, ad esempio, l’Orchestra da Camera “Bonci” di Cesena, l’Orchestra Sinfonica di Perugia e dell’Umbria, il Gruppo Strumentale “Nuove Forme Sonore” di Roma.
5 – EDGAR ALANDIA IN AGNONE DEL MOLISE
Come conseguenza a tutta questa grande e continua attività, la rassegna-stampa sul Maestro Alandia è davvero tanto voluminosa da occupare numerosi scaffali. Ma egli è rimasto il ragazzo che ho conosciuto e frequentato dal 1970 a Roma, sempre disponibile pure a partecipare gratuitamente, se chiamato dagli amici, a convegni e conferenze. Come quando l’ho invitato a fare da relatore al primo Convegno internazionale di Erotologia su “Amore e Religione” svoltosi in Agnone del Molise per tre giorni, dal 4 al 6 ottobre 1985.
Egli ha avuto il compito di chiudere l’originale evento, domenica 6 ottobre verso mezzogiorno, parlandoci e facendoci ascoltare registrazioni originali delle “Musiche nei riti religiosi ed amorosi delle civiltà andine” calamitando l’interesse dell’uditorio, ottenendo molto successo e incessanti applausi. Non avrebbe potuto esserci migliore conclusione per una tre giorni davvero inedita e ricca di interventi e tematiche relative all’erotologia vista a 360 gradi.
6 – BUON 70° COMPLEANNO, MAESTRO!
Dopo aver abitato al quartiere San Giovanni di Roma nel periodo della formazione universitaria musicale, Edgar e la moglie Aura sono andati a vivere per molti anni a Castelnuovo di Porto nella quieta e residenziale periferia nord di Roma. Per poi approdare in terra umbra, dove hanno stabilito il loro “buen retiro” … quasi come un ritorno nel caldo ventre della Grande Madre, dove trascorrere pure i più lenti ma più fruttuosi anni della seconda giovinezza.
Qui, il Maestro Alandia trascorrerà il 70° compleanno il 12 agosto 2020. Pure lui, come il Maestro Rosario Mirigliano (con il quale è sempre in contatto amichevolmente e professionalmente) avrà modo e tempo per i suoi “bilanci e rilanci”. Mentre noi auguriamo al fraterno amico Edgar e alla mia “sorellina” Aura tutta la felicità che è possibile ottenere in questo mondo. Infatti, il 2020 è pure l’anno in cui festeggiano i 50 anni della loro unione sentimentale ed esistenziale. Doppi auguri, quindi!
7 – SALUTISSIMI A PANE E MUSICA
Caro Tito, non saprei vivere senza musica. Musica per come elaborata dagli esseri umani, ma anche e soprattutto per come donataci ogni giorno dalla Natura. Fin dalla mia nascita a Cardàra a tuttoggi le mie orecchie e la mia anima hanno assoluto bisogno di suoni e di armonie, senza le quali non si ha nemmeno la sensazione di esistere. E l’estate è proprio la stagione in cui la Natura ci regala le sue migliori sinfonie. Prima tra tutte, la musica infinita del mare. Perciò, auguro a te e a tutti coloro che ci seguono (specialmente ai più affezionati) di godere al massimo possibile delle sinfonie e delle armonie dell’estate!
Nel darti appuntamento alla “Lettera n. 287” (che vorrei dedicare ad un altro Maestro della Musica … alla Musica delle parole del nostro dialetto, il professore Enrico Armogida, con il suo Vocabolario arricchito e perfezionato come nessuno ha mai fatto in Calabria), ti ringrazio e ti auguro OTTIMA ESTATE 2020 sullo Jonio o ad altri mari, purché sia vero MARE !!! Alla prossima!
Domenico Lanciano (www.costajonicaweb.it)