Ieri, giornata di vacanza del 2 giugno, c’era tantissima gente: bene, è stato un segno di ripresa. Le persone camminavano sul Lungomare; si salutavano; si corteggiavano i giovani… tutte belle cose che si fanno a piedi, che si devono fare meglio a piedi; in alternativa, in bicicletta, nell’apposita pista.
A proposito, l’apposita pista non va usata per passeggiare a piedi, ma solo in bici.
Aspetto decisamente negativo delle ore 18.30 – 19, lente file di automobili; una anche ferma a chiacchierare con un amico pedone. Questo non sta bene.
Dove vanno, tutte quelle auto? Beh, magari qualche autista ha dove andare; ma i più mostravano dalla faccia l’evidente voglia di cercarsi un parcheggio il più vicino possibile alla passeggiata o al bar, proprio di fronte. Così la strettoia tra Lungomare e Galleria, zeppa di gente, era anche zeppa di monossido di carbonio, e di evidente fastidio per la socialità.
È anche un effetto del Corso pedonale; ma il Corso dev’essere pedonale, eccome. Le auto che prima passavano dal Corso, ora si riversano sul Lungomare. Che fare? Ovvio, tenerle lontane.
Premessa: Soverato è tutta pianeggiante, tranne Soverato Superiore e la Panoramica; da tutto il resto della città si può comodamente camminare con le scarpe; possono farlo i cittadini, possono farlo i forestieri. In città, il numero dei possibili parcheggi è altissimo, a una distanza massima di 1,5 km. dal centro; e chi viene per passeggiare, può aggiungere al suo percorso di svago anche quello dal parcheggio al passeggio: è tutta ginnastica.
Il traffico del Lungomare ha due cause: una antropologica, cioè l’umana pigrizia; e una di storia locale: ricorderanno i più anziani quando il Lungomare era rotabile, come si usasse “passeggiare” in macchina. Il vizietto è rimasto?
I vizi si correggono, in tutti i modi tranne con le belle parole. Per sconsigliare il transito e il vezzo di sparere di parcheggiare a piacimento, c’è un solo modo: sosta a pagamento dal Quarzo alla Galleria; in alternativa, almeno una furbata: pagamento una piazzola sì e una no! Basta a scoraggiare la ricerca.
Un costo anche leggero, 0.50 € l’ora; ma nessun abbonamento, solo tagliandini da acquistare e grattare. Lo scopo di questa proposta non è, infatti, far cassa; è rendere fastidiosa la sosta oggi troppo comoda; o di cui si sogna la comodità a colpi di inquinamento e impedimento ai pedoni. Chi vuole evitare spese e grattate, trova in Soverato posti a migliaia; ed ecco il modo per convincerlo a lasciare l’auto in via Amirante, via Trento e Trieste…
Ribadisco altresì quanto sia puerile l’illusione di qualche esercente, che le sue vendite aumentino in funzione delle auto: se mai, uno a piedi entra in un locale o negozio, e non certo in macchina.
Come leggete, con questa proposta siamo esattamente al contrario e dei vecchi luoghi comuni soveratani; dell’assurda gestione dei tempi di Mancini, quando l’abitato all’alba si trovò tutto blu: di soldi, non di cielo!
Riassumendo: bisogna ridurre al minimo il traffico veicolare, soprattutto nei giorni di festa.
Ulderico Nisticò