Gli “ALTRI”, sono quelli che un giorno qualsiasi di un inizio d’estate qualsiasi si ritrovano improvvisamente con una diagnosi di tumore NET G2 e il mondo ti crolla addosso perché ti ritrovi in un profondo sud dove per fare una qualsiasi cura tutto è incerto e complicato.
Allora cominciano i cosiddetti viaggi della speranza, nel nord ricco, organizzato e super efficiente.
Poco tempo e ti ritrovi a Ferrara, non a Milano dove noi “meridionali” pensiamo sempre come alla panacea per tutti i nostri mali.
Ti ritrovi in un ospedale pubblico, il S. Anna di Cona dove ti riceve il Dottor Mirco Bartolomei, il quale con le parole, ma soprattutto con lo sguardo e i suoi modi affabili, ti accoglie e ti rassicura. Comincia la tua avventura nel reparto di terapia radiometabolica di medicina nucleare, dove una equipe di medici straordinari e di infermieri capaci e motivati si prendono cura di te e ti fanno sentire accolta, capita, al sicuro, dove ti danno del tu e ti chiamano per nome.
In questo tempo di coronavirus li ritrovi con mascherine, cuffie e distanza di sicurezza ma con lo sguardo, i gesti, le parole, ti infondano la stessa sicurezza e fiducia di prima.
E allora, io malata oncologica del “profondo sud”, dopo aver combattuto per giorni tra voli cancellati, treni che “non si sa quando arrivi” e pullman miracolosamente partito all’ultimo momento, voglio dire GRAZIE DI CUORE al Dott. Mirco Bartolomei e alla sua equipe: Dott. Stefano Panareo e Dott.ssa Ilaria Rambaldi (conosciuta ultimamente), perché continuano a prendersi cura di me nonostante il COVID 19. Di certo non voglio dimenticare gli infermieri: Micaela, Marina, Renza, Mauro e tutti gli altri che, oltre alla loro professionalità, ogni giorno, impegnano il cuore.
Non so ancora come evolverà la mia situazione ma sono sicura che non potevo capitare in mani migliori.
GRAZIE.
Antonia Rosanò