Della vicenda della realizzazione di una strada che collegasse il versante Ionico con quello Tirrenico, si iniziò a parlare nel lontano 1962 (come testimoniato dalla lettera pubblicata sotto), quell’idea brillante degli amministratori dei Comuni di Soverato (Antonio Calabretta), Chiaravalle C.le (Francesco Squillace), Serra San Bruno (Raffaele De Stefano), Soriano Calabro (Francesco Niccoli), Vibo Valentia (Libero Buccarelli), Tropea (Riccardo Toraldo) e dei consiglieri e assessori della Provincia di Catanzaro (Giuseppe Nisticò, Cesare Mule’, Antonino Murmura, Diana Serrao Musolino e Antonio Barone Adesi, tendeva in particolare a creare occasioni di sviluppo in un territorio posto al centro della Calabria, compreso tra il golfo di Squillace e il Golfo di S. Eufemia, dove si trova il punto più stretto della Regione e la distanza in linea retta tra un mare e l’altro è di appena 32,4 km.
Sono trascorsi precisamente 58 anni e quell’idea geniale, quell’idea che esprimeva la speranza di un futuro migliore per questo lembo di terra, storicamente il più povero della povera Calabria, non si è ancora concretizzato.
Credo, quindi, che i cittadini dei nostri borghi, coloro che sono stati privati per decenni di un loro diritto fondamentale, ovverosia della possibilità di transitare in sicurezza per motivi di lavoro, di salute, di studio e penalizzati per non aver avuto la possibilità di essere partecipi di uno sviluppo turistico di un comprensorio di ineguagliabile bellezza, abbiano tutto il diritto di dispensare pagelle, emettere sentenze e spronare i rappresentanti istituzionali e politici a fare di più per questa causa. Per difendere i diritti dei cittadini non c’è bisogno di essere gli eletti del popolo mediante scheda elettorale; quando i rappresentanti istituzionali non riescono, per vari motivi, a risolvere i problemi che attanagliano una popolazione, sono i cittadini che formando massa critica, attraverso Comitati, associazioni o da persone libere, a tenere alta l’attenzione mediante manifestazioni, proteste, iniziative varie, comunicati sugli organi di informazione, ecc. che possano smuovere le acque. D’altronde la storia è piena di esempi di lotte civiche grazie alle quali sono stati affrontati e risolti problemi molto più seri (Martin Luther King il cui sogno diventò realtà, Ghandi che ha dato vita a un nuovo modo di lottare attraverso la disobbedienza civile e la non violenza, le donne e gli uomini impegnati in comitati per sostenere la necessità di intervenire nei diritti di parità ed uguaglianza, per l’autodeterminazione dei popoli, ecc. ecc.). Un politico queste cose le dovrebbe sapere ed anzi sarebbe suo interesse prendere l’iniziativa e partecipare attivamente alle iniziative dei vari comitati per dimostrare il suo interesse e l’attaccamento verso il proprio territorio ed i cittadini che lui rappresenta, sia che lo abbiano o non lo abbiano votato. Lascino l’acredine e le offese da parte perché quello che conta è il tempo, il tempo ci dice tutto e, nel caso della Trasversale, ci dice che non c’è stato il giusto impegno per dare a questo territorio la possibilità di usufruire di una infrastruttura che evitasse di percorrere mulattiere realizzate in epoca borbonica. Non solo, è stata la Procura Antimafia di Catanzaro, non il Comitato, ad evidenziare chiaramente che i ritardi nei lavori di completamento della Trasversale sono dovuti allo stretto connubio che c’è stato tra mafia e politica ed i danni provocati non sono stati solo nei confronti delle casse dello Stato, ma anche e soprattutto danni di natura sociale che hanno relegato i territori attraversati dalla Trasversale ed i cittadini che in questi paesi abitano, in un isolamento che difficilmente potrà essere colmato. Ed allora di cosa stiamo parlando? Si vuole continuare imperterriti nella politica del “faccio tutto io, non esistono Comitati e cittadini liberi che se vogliono avere diritto di parola devono farsi eleggere”? Ma la vogliamo smettere di perpetuare la politica che mira solo ad escludere chiunque non si uniformi ai voleri del capo? Dopo 58 anni di ritardi, di mancato sviluppo, di connivenze, di disinteresse, di pastoie burocratiche, di infiltrazioni mafiose, di piccole imprese e operai che si sono visti negare pagamenti per centinaia di migliaia di euro, i cittadini (singoli o associati) sono stanchi ed hanno diritto a dispensare pagelle e a dire la propria opinione da uomini e donne libere.
Nonostante ciò crediamo che, così come abbiamo sempre sostenuto, sia giunto finalmente il momento di agire in modo unitario, mantenendo ognuno il ruolo che riveste, per il completamento della Trasversale delle Serre.
A questo proposito il Comitato Trasversale delle Serre – 50 anni di sviluppo negato, coglie l’occasione per informare che:
In occasione dell’inaugurazione dell’apertura dei cantieri per i lavori del terzo mega lotto della Strada Statale 106 c’è stato un incontro tra il Ministro e il Vice Ministro delle Infrastrutture, il Presidente della Regione Calabria Santelli, i vertici Anas Calabria, in cui si è stabilito di portare avanti i lavori della Trasversale delle Serre;
E’ stato costituito un tavolo tecnico permanente tra Anas e Regione Calabria per affrontare e gestire con la massima celerità tutte le progettazioni Anas in Calabria, compresa la Trasversale;
Il progettista del lotto Gagliato – Soverato è già all’opera e presto seguiranno incontri del tavolo tecnico permanente con i territori per seguirne passo passo gli sviluppi;
Per i tratti relativi al superamento del colle dello Scornari e del Cimitero di Vazzano il provveditorato alle opere pubbliche, dopo ben 11 mesi, ha chiesto delle integrazioni che, sembra, siano per essere evase, per cui, forse, si prevede la gara di appalto per l’anno corrente,
Per il tratto Vallelonga – Vazzano sono state completate le indagini geognostiche che sono propedeutiche alla progettazione definitiva e stanno per essere effettuate quelle di caratterizzazione ambientale;
Insomma qualcosa si sta muovendo, è importante in questa fase favorevole che dovrebbe esserlo ancore di più con la definizione delle nuove norme sullo sblocco dei cantieri, che la Regione e i comuni interessati si impegnino per dare subito i nulla osta di propria competenza, senza aggiungere intralci alle pratiche burocratiche di cui Anas è capofila. Se occorre i cittadini faranno la loro parte, con o senza i comitati e le associazioni, ma tocca agli amministratori, ai politici e alle istituzioni avere un ruolo importante di continua, consapevole e costante attenzione sui vari passaggi burocratici per evitare che per la realizzazione della Trasversale delle Serre si impieghino ulteriori 50 anni.
Dott. Fioravante Schiavello
Presidente Comitato Trasversale delle Serre – 50 anni di sviluppo negato