“Il mondo dell’editoria locale è a rischio. Le imprese del settore sono a rischio, così come tanti posti di lavoro in ambito giornalistico e tecnico”.
Il grido d’allarme arriva da Salvatore Gaetano, editore di Video Calabria e componente del direttivo regionale della sezione “Editoria, comunicazione e cartaria” di Unindustria Calabria, oltre che presidente territoriale della sezione Cartaria, Editoria ed Informazione di Confindustria Crotone.
“Le pesantissime ricadute sull’economia dell’emergenza legata al Covid-19 rischiamo di diventare letali per molte aziende che operano nel settore dell’editoria locale. Un settore trascurato dal Governo nel suo ultimo decreto, che non prevede misure straordinarie per chi – nell’emergenza, e a costo di grandissimi sacrifici – sta continuando a svolgere il suo prezioso lavoro al servizio dei cittadini, garantendo una puntuale e quotidiana informazione di prossimità”.
La fonte di finanziamento primaria per l’editoria locale è costituita da inserzionisti che di ora in ora stanno disdicendo i loro contratti pubblicitari. “Ma se queste imprese – spiega Gaetano – possono utilizzare strumenti come la cassa integrazione in deroga per non gravare sui bilanci, le emittenti locali, i giornali, le testate online, non possono fare altrettanto, perché a maggior ragione in questo momento sono chiamate ad adempiere al loro dovere civico di informare. Un servizio di pubblico interesse che non può essere interrotto, per garantire ai cittadini informazioni tempestive, serie e verificate. L’utilità di questo servizio, peraltro, è confermata e riconosciuta dagli stessi cittadini, e prova ne è l’impennata degli indici di ascolto del comparto. Ma è chiaro che se le testate vogliono assicurare la presenza sul territorio non possono fare ricorso a sospensioni neppure parziali dell’attività, né agli ammortizzatori sociali”.
In questo quadro appare evidente che, in assenza di misure immediate e sostanziali a sostegno dell’editoria da parte del Governo, l’informazione locale pagherà a questa crisi un prezzo elevatissimo. Sia, spiega Gaetano, in termini di chiusura delle aziende, che in termini di occupazione: sono migliaia in tutta Italia i giornalisti, gli operatori, i grafici ed i tecnici che rischiano di perdere il loro posto di lavoro.
“Al Governo, dunque, chiediamo un immediato ripensamento, per mantenere aperta la voce di chi, in questo momento, sta compiendo uno sforzo enorme per garantire l’informazione, ed opera in trincea e in prima linea in questo momento di emergenza per assicurare un servizio di utilità pubblica e sociale”.