L’epidemia di coronavirus è diventata ufficialmente una pandemia: lo ha deciso l’Oms. Ad annunciarlo è stato Tedros Adhanom Ghebreyesus, direttore generale dell’Organizzazione mondiale della sanità, nel corso di una conferenza stampa a Ginevra.
Il coronavirus è una pandemia: cosa significa?
La classificazione – fino a questo momento rimandata – del coronavirus come pandemia era già stata preannunciata da esperti del settore, a partire da Walter Ricciardi. L’Organizzazione mondiale della sanità era in attesa di ricevere la conferma dei dati raccolti in Africa e America meridionale per quanto riguarda il numero esatto di contagi e decessi prima di procedere con l’innalzamento del livello di allerta.
A schierarsi a favore della nuova classificazione era già stato lo statunitense Centers for Disease Control and Prevention (Cdc). Secondo gli esperti americani, infatti, il coronavirus è mortale e ha una diffusione ormai accertata a livello mondiale.
Le conseguenze, nella vita quotidiana degli italiani, del passaggio da epidemia a pandemia sono minime, spiega il professore ordinario di Igiene dell’Università di Pisa Pier Luigi Lopalco in un’intervista a La Stampa. L’Italia ha infatti già adottato misure estreme per il contenimento del contagio (fino all’estensione della “zona di protezione” a tutta la penisola con il decreto entrato il vigore il 10 marzo).
La proclamazione dello stato di allerta per pandemia potrebbe però comportare nuove limitazioni anche per gli altri Paesi, a cui l’Oms potrebbe chiedere (pena sanzioni) di bloccare alcune attività, con normative sempre più stringenti. Una strategia che l’Oms ha già adottato nel 2005 per contenere l’influenza aviaria H5N1.