Gli angeli di mare sono piccoli molluschi planctonici, dal corpo trasparente, appartenenti alla famiglia Clionidae, noti scientificamente come Clione limacina e appartengono a una specie mai vista prima nel Mediterraneo. Questo insolito mollusco considerato un nuovo residente dell’Adriatico è stato osservata vicino all’isola di Ciovo in Croazia. Ecco il video
L’Adriatico ha un nuovo abitante: si tratta dell’angelo di mare, una graziosa ed elegante lumaca. Gli angeli di mare sono piccoli molluschi planctonici, dal corpo trasparente, appartenenti alla famiglia Clionidae, noti scientificamente come Clione limacina. Possono crescere fino a cinque centimetri di lunghezza mentre le specie che vivono nei mari polari sono più grandi dei loro cugini. Questo interessante mollusco si nutre di un altro tipo di lumaca marina, la Creseis clava, nota per il suo guscio affilato. Fino a pochi giorni non si sapeva della loro presenza nel Mare Adriatico fino a quando sono stati osservati e filmati nelle acque dell’isola di Ciovo, in Croazia.
Il video, evidenzia Giovanni D’Agata, presidente dello “Sportello dei Diritti”, mostra questi organismi nelle acque adriatiche che sembrano danzare galleggiando nell’aria, lentamente, agitando le ali. Una danza pacifica e affascinante. È difficile immaginare che il corpo etereo e traslucido di un angelo di mare si sia evoluto da un’antica lumaca. Gli esemplari di Clione limacina sono ermafroditi proterandri, ovvero gli individui producono sia gameti maschili sia femminili ma i primi maturano prima di questi ultimi.
I frequenti ormai ritrovamenti potrebbero essere il frutto del cambiamento delle condizioni climatiche e dell’aumento della temperatura dell’acqua marina. Tali variazioni potrebbero avere facilitato le migrazioni accidentali di specie alloctone. Una delle principali cause del loro arrivo nel nostro mare, sta nelle acque di zavorra delle navi mercantili e delle petroliere.
Queste ultime per avere stabilità in mare incamerano acqua nelle stive poi, prima di entrare nei nostri porti, rilasciano questa quantità di acqua in mare. Si tratta di acque ricche di uova, gameti, spore, organismi unicellulari e specie adulte che si insediano nell’Adriatico, spesso trovando un ambiente favorevole con condizioni chimico-fisiche idonee, nutrimenti che derivano dalle zone produttive e una temperatura dell’acqua mite.