Scoperta “truffa dello specchietto” ai danni degli automobilisti, 4 arresti


Avevano dato vita a una vera e propria organizzazione dedita alla “truffa dello specchietto” ai danni degli automobilisti al fine di estorcere alle vittime somme di danaro a titolo di risarcimento per finti incidenti stradali. Con le accuse di associazione per delinquere, estorsione e truffa, agenti del Commissariato di Polizia di Catanzaro Lido hanno arrestato 4 persone, rom catanzaresi.

La misura è scaturita dalle indagini condotte dalla squadra di polizia giudiziaria del commissariato in ordine a una serie di episodi avvenuti tra il dicembre del 2015 e l’agosto del 2018 che, per modalità di realizzazione e per la scelta delle vittime, apparivano connotati dal carattere della serialità e riconducibili allo schema della cosiddetta “truffa dello specchietto”.

Il lavoro di ricostruzione dei singoli eventi delittuosi condotto dagli inquirenti muovendo dalle denunce delle vittime, ha consentito di evidenziare l’esistenza di uno schema di azione consolidato secondo il quale, muovendosi sul territorio provinciale, gli arrestati provocavano collisioni reali o simulate con altri veicoli condotti in genere da persone anziane, inducendole subito dopo a fermarsi.

Rappresentavano quindi alle vittime di aver subito l’urto addebitando loro la responsabilità e, lamentando danni al loro veicolo, pretendevano, facendo ricorso nella maggior parte degli episodi ricostruiti all’intimidazione, una somma di denaro a titolo di risarcimento. Gli indagati sono appartenenti alla comunità rom catanzarese e legati tra loro da rapporti di parentela. Sono tutti chiamati a rispondere, oltre che del reato associativo, di numerose estorsioni e truffe che in alcuni casi si sono arrestate allo stadio del tentativo solo per la ferma resistenza opposta delle vittime o per il sopraggiungere delle forze dell’ordine allertate dalle stesse.

Ai domiciliari sono finiti Renato, Simone e Massimo Berlingieri, di 44, 27 e 42 anni, mentre Domenico Amato, 31 anni, già detenuto per altra causa, ha ricevuto la notifica dell’ordinanza nella casa circondariale di Catanzaro dove si trova recluso.