I 5stelle, detto in generale, sono molto più polli che volpi, e tanto meno sono aquile; ma il PD viene da due partiti maestri nell’arte del prendere e tenersi il potere: Democrazia Cristiana e Partito Comunista. Ecco da dove spunta questo coniglio dal cilindro, per ora alle regionali in Umbria: 5stelle e liste civiche.
Vengono a mente i vecchi “indipendenti di sinistra” del PCI, o furbetti o ingenui intellettuali, che venivano eletti nei territori, e stavano in parlamento a votare dove gli dicevano di farlo; e morirono convinti di essere stati liberi!
Verso gli anni 1990, andò di moda la “società civile”, con venerandi e inutili personaggi trasformati in politici nel cuore della notte. Per dire della Calabria: Peppino Chiaravalloti, Aldo Corasaniti, Saverio Di Bella, Mariagrazia Laganà, Pino Nisticò, Luigi M. Lombardi Satriani, Vito Teti… che poi gli stessi partiti misero alla porta per scarso anzi nullo rendimento. Politicamente parlando, s’intende.
Ora che si deve votare anche in Calabria (prima o poi!), vedrete che il modello Umbria si adatterà benissimo. Qual è, infatti, la situazione?
– I 5stelle nel 2018 hanno mietuto voti e deputati e senatori; ma tale nutritissima schiera si è rivelata, dopo un anno e mesi, del tutto incapace di fare politica. La Corrado, meritatamente, parla di archeologia… e basta; gli altri sono muti come la notte del foscoliano cimitero popolato di upupe. No, Corbelli non c’entra: sta a sinistra.
– Il PD è in fase di frantumazione, con Magorno contro Oliverio; anzi con Oliverio che rischia di essere espulso.
La soluzione civica risolverebbe tutti i problemi e dei 5stelle e del PD. Pensate: una “Lista… ” come la chiamiamo? Ah, Lista Ulisse. Del resto, non c’era Viscomi alla presentazione del libro sull’enorme cavolata che il furbone figlio di Laerte sbarcò a Tiriolo, noto paese della Presila quasi Sila? Ahahahahahahahahahah!
La Lista Ulisse sarebbe civica, cioè troveranno un asso nella manica, un poeta scrittore scienziato mago attore cantante calciatore saltimbanco esploratore… o storico della domenica: ce ne sono a migliaia, in Calabria. Il nuovo genio (o, per accontentare la Boldrina, nuova genia) verrà presentato/a salvatore/trice della patria, e gli elettori, o furbi o scemi, lo/a voteranno.
Dall’altra parte, l’errore spaventoso di Machiavelli Salvini ha riesumato dal sepolcro politico Berlusconi, quindi i berlusconiani anche calabresi. O il candidato sarà di FI, o sarà anche lui o domatore di tigri o salumaio o parcheggiatore abusivo o presentatore tv… un dotto, no: il centro(destra) calabrese dotti non ne frequenta: laureati sì, ma ignoranti come suole di scarpe: politicamente parlando, s’intende.
Con l’aria che tira, costui potrebbe essere eletto. Ahimè.
Insomma, entrambe le prospettive ci forniscono l’assicurazione che la Calabria, attualmente terzultima su 360 regioni d’Europa, navigherà a vele spiegate verso il primato assoluto di ultima.
Ulderico Nisticò