Catanzaro, Chirillo ad Abramo: “Ma qual è la visione strategica su Giovino?”


Il presidente di Confesercenti: “Dobbiamo rendere l’intera fascia costiera significativamente attrattiva. Serve subito un tavolo operativo di lavoro”. 

“Su Giovino qual è la visione strategica d’insieme?”. A chiederselo è il presidente provinciale di Confesercenti Catanzaro, Francesco Chirillo. “Ho assistito – scrive Chirillo – all’incontro organizzato dal sindaco sul futuro del quartiere Giovino. La nota positiva è che c’è voglia di concertare e decidere insieme, nella speranza che il tutto non si fermi, soltanto, alla semplice dichiarazione d’intenti e si passi, da subito, a instaurare un tavolo di confronto per trovare soluzioni condivise”. “C’è, però, una anomalia” sottolinea il presidente di Confesercenti Catanzaro. “Ho, infatti, sentito parlare di come costruire alberghi, se alti o bassi, se di livello, come devono essere le strade, se ad una o più uscite – chiarisce Chirillo. – Tutto ciò come se ci fosse la fila degli imprenditori di spessore nazionale e internazionale, già pronti a fare attività turistica e ad investire milioni di euro su Catanzaro. Perché di questi importi stiamo parlando”.

“Credo – analizza il presidente di Confesercenti – che si stia cominciando una discussione partendo dalla fine e non dall’inizio. Per inizio intendo una filosofia, una visione di sviluppo, degli obiettivi che ogni amministratore di cosa pubblica o di azienda deve avere. Un orizzonte che, a mio avviso, deve comprendere una strategia che coinvolga l’intero golfo di Squillace, per rendere l’intera fascia costiera significativamente attrattiva per gli imprenditori regionali, nazionali e internazionali. Con queste linee guida si potrà poi sperare di lanciare un concorso di idee che comprenda l’intera area di Giovino senza la cosiddetta tripartizione, con la speranza di trovare investitori in grado, e con la voglia, di impiegare tempo e denaro qui da noi. Intenzione che stiamo dando per scontata”.

“Per ultimo – conclude Francesco Chirillo – ritengo che se non ci chiariamo, prima e bene, le idee sulla nostra visione di città rischiamo di fare in fretta e male. Consiglio, pertanto, di fermarsi e iniziare subito un serrato tavolo di lavoro tra tutti i legittimi portatori di interessi di questa nostra città”.


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