E’ stato un travolgente, unico viaggio tra i continenti a ritmo di danza quello che ieri sera ha offerto alla cittadinanza del comprensorio di Soverato, l’ormai accreditatissima scuola Ater Ballet Studio di Danza a conclusione del suo percorso annuale.
Un mix di allegria, vivacità, gioia, passione, questi gli elementi presentati dalle allieve guidate dal Direttore Artistico Maria Grazia Sestito e dalle sue assistenti Martina Raffaele e Giulia Raschillà, che hanno sorpreso e divertito ancora una volta il gremito Teatro Comunale della città.
Un’avventura che si è sviluppa a passo di danza tra i paesi del mondo, un itinerario per rappresentare e valorizzare le culture dei diversi popoli attraverso il repertorio coreutico dei vari continenti. In Europa l’Ater Ballet ci ha condotti in Spagna, Irlanda, Inghilterra e nella nostra Italia, e ancora negli Stati Uniti, Sud America: Brasile e Argentina, Asia: Cina, Arabia e India e infine Africa della cui performance il pubblico ha richiesto il bis.
Un viaggio sorprendente, un ponte dinamico fatto di espressività corporea e movimento creativo sprigionanti sensazioni di imprevedibilità e crescente curiosità; la conferma e la valorizzazione delle abilità espressive delle allieve sperimentate durante l’anno, ma non solo!
Ieri sera sul palco, attraverso le coreografie proposteci dall’Ater Ballet, abbiamo vissuto lo star bene insieme, il sentimento di unione, condivisione, cooperazione, solidarietà, complicità tra coreografi, allievi, comparse, famiglie, tecnici, pubblico, in un’ unica, grande, coinvolgente rappresentazione collettiva.
Le danzatrici, soprattutto le più piccole per la loro tenerezza, ha evidenziato la bella e brava conduttrice Manuela Marchio, hanno avuto un ruolo centrale nel trascinare in una terapia del benessere tutti gli spettatori presenti, accorsi numerosi.
Un autentico momento di gioia familiare, ha ancora sottolineato la conduttrice, che ha raggiunto il suo culmine nel Gran Finale sulle note dell’intramontabile Nel Blu dipinto di blu più diffusamente rivisitato e conosciuto con il titolo di Volare.
Ma la grande famiglia dell’Ater Ballet sa bene come la danza diviene occasione di conferma e sviluppo dell’identità e dell’autostima delle sue allieve, la danza incoraggia in un’atmosfera gioiosa anche le protagoniste più timide perché favorisce le dinamiche dell’inclusione attraverso il riconoscimento delle diverse abilità che ciascuno di loro ha la possibilità di esprimere.
E così anche quest’anno, con l’aiuto di Dio cui Maria Grazia Sestito ha rivolto il suo primo Grazie, le aspettative non sono andate deluse perché tutte le emozioni si sono manifestate, ancor prima che nella parola, nel linguaggio autentico ed immediato della corporeità; linguaggio che trova nella danza un canale spontaneo di rivelazione, interpretazione e comunicazione e nella scuola soveratese Ater Ballet Sudio di Danza un’eccellente alleata.
Marica Pirelli