Tornano a volare una poiana, quattro gheppi e un corvo imperiale liberati, ieri mattina, dopo essere stati ricoverati per alcune settimane in seguito a shock da impatto perché finiti contro auto scendendo in picchiata alla ricerca di cibo, (nel caso di un gheppio il ricovero è stato dovuto per astenia e debilitazione). I volatili selvatici sono sopravvissuti grazie alla cure, all’impegno e alla passione dei sanitari e dei volontari del Centro Recupero Animali Selvatici della Provincia di Catanzaro, che ha sede all’interno del Parco della Biodiversità. A lanciare la poiane verso la ritrovata libertà, il presidente della Provincia di Catanzaro, Enzo Bruno, alla presenza della dirigente del settore competente Rosetta Alberto, del direttore sanitario del Cras Debora Giordano e dei collaboratori Bianca Antonio e Viapiana Giovanni. E’ stato un momento molto emozionante che ha visto interessare tanti ragazzi che si trovavano in prossimità dell’Anfiteatro, richiamati dall’occasione molto particolare, si sono lasciati incuriosire e coinvolgere. Il presidente Bruno ha espresso ancora una volta grande apprezzamento per l’operato del Centro Recupero Animali Selvatici che “si occupa solo della tutela ma anche promozione del paesaggio della Biodiversità calabrese nel cuore del Parco patrimonio di tutti, arricchendo l’offerta formativa e dei servizi a disposizione delle migliaia di utenti. Il mantenimento degli standard qualitativi elevati del polmone verde più amato del Mezzogiorno – ha detto ancora – restano una priorità dell’amministrazione provinciale, che compie sforzi quotidiani per assicurare manutenzione, sicurezza e pulizia viste le tante difficoltà e la confusione normativa che non chiarisce ancora la titolarità delle competenze sui parchi per l’immediato futuro. Il nostro impegno resta costante”.
Il Cras dell’Amministrazione Provinciale di Catanzaro è una struttura d’eccellenza che opera dal novembre 2005, occupandosi della tutela del patrimonio faunistico nell’interesse della comunità nazionale e internazionale, non solo attraverso la riabilitazione clinica e la successiva liberazione nelle zone naturali, nei periodi crono-climatici idonei, per le specie selvatiche autoctone rinvenute in condizioni di difficoltà (feriti, traumatizzati, orfani, immaturi, ecc.), ma anche attraverso l’impegno ad arginare il dilagare di specie alloctone. Queste ultime andrebbero infatti a minare l’equilibrio del sistema ambientale, in quanto spesso particolarmente prolifiche e aggressive nei confronti delle specie autoctone e non potendo essere reimmesse in natura – così come gli irrecuperabili – vengono ospitate nel Centro e nel Parco della Biodiversità Mediterranea di Catanzaro per finalità educative. Attraverso visite guidate, infatti, sono stati creati dei veri e propri percorsi di educazione ambientale per i ragazzi in età scolare atti a stimolare i giovani, mediante l’esplorazione, l’osservazione e il contatto, a familiarizzare con “il mondo degli animali selvatici”, e a far comprendere il valore della biodiversità, l’importanza della consapevole conservazione e responsabilità nei confronti della natura, da possedere e tramandare alle future generazioni.