Uno studio sperimentale effettuato da Sabato Sorrentino, del laboratorio di Cardiologia Sperimentale dell’Università Magna Graecia diretto da Ciro Indolfi, ha dimostrato un importante meccanismo responsabile della maggiore severità dell’aterosclerosi in presenza di ischemia periferica, come quella degli arti inferiori.
I ricercatori dell’UMG, in un modello sperimentale, hanno dimostrato che l’ischemia dell’arto provoca un aumento selettivo di un microRNA 16. I microRNA, commenta il Prof. Indolfi direttore della cattedra di Cardiologia dell’UMG, “sono piccole molecole che non trasportano informazioni per la sintesi proteica ma che degradano le molecole di RNA messaggero per impedire la produzione di proteine. Esse sono implicate in molti processi biologici come l’aterosclerosi, lo sviluppo tumorale, etc. Nel laboratorio dell’UMG è stata costruita una molecola artificiale speculare al mIR 16, chiamata ANTAGOMIR, capace di intrecciarci con il mIR 16 e di antagonizzarne l’effetto.
Tale nuova molecola, somministrata per via sistemica, si è rivelata efficace nel ridurre la severità della stenosi in un modello di angioplastica sperimentale. Lo studio è stato pubblicato sulla rivista Scientific Report, una rivista del gruppo Nature. Gli ultimi dati della VQR dell’ANVUR hanno valutato molto positivamente la Cardiologia dell’Università Magna Graecia classificandola tra le prime 4 in Italia, classificando il Prof. Indolfi come TIS (Top Italian Scientist) della VIA Accademy”.
“Sappiamo da molto tempo – prosegue il Prof. Indolfi – che l’arteropatia degli arti inferiori è presente nel 20% della popolazione adulta e che questi pazienti hanno una prognosi peggiore dopo infarto o angioplastica. La novità di questo studio è rappresentata dalla dimostrazione che l’ischemia in un distretto vascolare remoto è uno dei meccanismi responsabili di tale fenomeno. Avendo individuato il meccanismo che ne è responsabile, abbiamo quindi dimostrato che è possibile prevenire, almeno in un modello sperimentale, la severità della stenosi utilizzando una molecola costruita in laboratorio per bloccare selettivamente uno specifico microRNA rappresenta una importante novità scientifica. Sarà necessario però proseguire questi studi per verificare l’importanza di queste informazioni nella pratica clinica”.
“Sono molto orgoglioso – conclude il Prof. Indolfi – dei risultati del Dott. Sorrentino e dei risultati scientifici della Cardiologia dell’Università Magna Graecia di Catanzaro che ha un importante programma di ricerca ed è una delle poche Cardiologie in Italia dotate di un laboratorio di cardiologia molecolare”.