La pinna triangolare che emerge dal mare, la sagoma del «bestione» che nuota minaccioso attorno a una barca e sotto il pelo dell’acqua: l’incubo del film di Steven Spielberg «Lo squalo» si è materializzato per due volte nel giro di pochi giorni davanti alle coste del mare Adriatico a cavallo tra la Romagna e le Marche. In entrambe le circostanze è stata avvistata la presenza del predatore a poca distanza dalla costa.
Le segnalazioni sono state ritenute sufficientemente attendibili, tanto che la Guardia Costiera ha emesso un allerta raccomandando di ridurre al minimo le attività sportive e ricreative in acqua in tutta la zona.
Il primo avvistamento risale al 31 ottobre ed è avvenuto 15 miglia al largo di Rimini : qui alcuni pescatori hanno visto emergere dalla superficie dell’acqua la pinna dorsale di un grande squalo che è rimasto nei paraggi prima di allontanarsi e scomparire. I pescatori sono riusciti a girare anche un breve video con uno smartphone; secondo la loro testimonianza lo squalo era lungo circa 7 metri, una dimensione inusitata e comunque molto rara per questa zona di mare.
Pochi giorni dopo «Jaws» ha concesso il bis, questa volta un poco più a sud nelle acque antistanti Fano, in provincia di Pesaro. Questa volta l’incontro è stato segnalato da due diportisti che si preparavano a un’immersione subacquea ad appena 350 metri da terra. Identica la scena raccontata dai due testimoni, identiche anche le dimensioni segnalate: si presume che l’esemplare sia lo stesso. Non è stato possibile in questo caso documentare la presenza dell’animale ma l’episodio è stato immediatamente riferito alla capitaneria di Porto a Fano. (Corriere.it)