30 grammi e il fallimento dell’Europa


sigarette Io non fumo dal 1995, però, capitando a sorbire un caffè, ho scoperto che l’Unione Europea ha varato un ferreo provvedimento: i pacchetti di sigarette devono pesare 30 grammi.

 Intanto, in Libia, la Francia appoggia un “generale” e l’America, Italia al seguito, un altro “generale”. Lo stesso per qualsiasi politica estera, di cui l’Europa è rigorosamente priva; e ognuno va per conto suo. La Gran Bretagna invece se n’è andata proprio dall’Europa; e corre voce che anche l’Olanda…

 È quasi impietoso affondare il coltello nella piaga della cosiddetta immigrazione, un problema che pesa quasi solo su Italia e Grecia; mentre la Francia blocca Ventimiglia e se ne impipa di Schengen; e i Paesi cattolici dell’area danubiana fanno fronte contro la sola idea di far entrare dei musulmani. La Germania della Merkel viene bastonata dagli elettori.

 Sono patetici i tentativi di spacciare per fenomeno mondiale un piccolissimo caso come quello di Riace! O di mandare in giro film per illudersi che gli Italiani siano d’accordo.

 L’integrazione (ammesso sia un bene: e io non lo credo) non esiste, e i cosiddetti migranti oziano nei centri o chiedono l’elemosina.

 Andiamo avanti. È ormai palese, tanto che lo ammettono persino in tv RAI, che l’euro è una moneta unica solo di nome, di ben diverso valore se circola a Roma o a Berlino o ad Atene. Del resto, le banche tedesche – e dico tedesche – pare siano messe peggio di quelle italiane.

 La crisi del 2007 non è mai stata affrontata a livello europeo; e continua a versarci addosso i suoi perversi effetti, senza rimedio.

 Del resto, chi dovrebbe trovare un rimedio? L’Europa è un parlamento dove mandiamo quelli di scarto che non hanno trovato posto come consigliere regionale; e dei burocrati che mandano in giro provvedimenti ridicoli come quello del peso delle sigarette.

 Aggiungete una debolezza di fondo, ed è l’assenza di un’ideologia, di un’idea, di un mito dell’Europa. Il massimo che arriva nelle coscienze è che, forse, conviene stare in Europa; lo stesso come dire che conviene fare la spesa nel negozio di via Rossi invece di via Bianchi. Ma non abbiamo mai visto nessuno impazzire di gioia per la convenienza o meno di un supermercato.

 Ecco, il massimo di mito è che uno può andare a Parigi senza passaporto… anche se la carta d’identità te la guardano duemila volte; e se entri da Ventimiglia… vedi sopra!

 Io al posto degli europeisti mi preoccuperei di un’Europa che pesa le sigarette e non ha una politica estera e una economica, e un mito o sogno. E che forse a qualche sperduto intellettuale suscita interesse, ma la stima del cittadino medio è tendente a zero.

 Meno male che non fumo!

Ulderico Nisticò


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