C’è un mondo che respira e vive, nonostante la storia, il silenzio e le distanze. E’ il mondo di tutti i Sud della terra i cui volti pur nelle differenze culturali, però si assomigliano. Destini simili, caratteri e umori dallo stesso pathos, dentro le anime invisibili di un’umanità coperta dalle apparenze.
“L’anima nascosta” è il titolo della serata dedicata al dibattito su queste tematiche, organizzata a Brancaleone, una cittadina affacciata sul mare Ionio, nella Locride. Qui i paesaggi sono arcaici e la gente porta tratti somatici che la storia gli ha regalato, attraverso la mistura di numerosi popoli che hanno visitato, conquistato, sfruttato ma anche amato la Calabria.
Un docufilm racconta l’anima celata di un territorio che sembra immobile nel tempo, fermo in un sonno quasi primitivo, tra spiagge e calanchi, rudezze aspromontane, cieli stracolmi di stelle ed è il protagonista e lo spunto di un interessante incontro organizzato dall’Amministrazione Comunale di Brancaleone, la Pro Loco e Vittoria Camobreco, giornalista originaria di questo territorio, autrice di un viaggio nelle terre quasi dimenticate, parte geografica più meridionale del continente europeo.
Nella Sala della Biblioteca Comunale, venerdì 26 agosto alle ore 21,30, si parlerà di Meridione sotto la diversa ottica di popoli e luoghi che nella loro visibile marginalità rispetto al resto del mondo, ai Nord evoluti e sicuri di sé, nascondono grandi potenzialità e valori, spiriti liberi carichi di creatività e saperi che aspettano da sempre di apparire, illuminarsi della propria luce.
Il docufilm si muove in un contesto di volti e voci, fantasmi (la compagnia teatrale Donn’Angela di Bruzzano), poeti (Bruno Lucisano), cantastorie (Carmelo Maesano e i Parafonè), musiche intense (Paolo Sergio Marra), generazioni di pescatori (Roberto Plutino e famiglia) e figure che nella loro consapevolezza abitano e agiscono ancora qui, tra ricordi e apparizioni, lingue dimenticate come l’antico greco, che hanno attraversato i secoli e ancora oggi in pochi superstiti come un professore di Gallicianò, Domenico Nucera e la scuola ellenofona di Bova, sono lo strumento antico più conservativo e autentico di comunicazione.
In questo avvicendarsi di atmosfere, il trait d’union narrativo è la figura del giornalista della Rai Pietro Melia che ha prestato la sua carismatica e affascinante voce antica e il suo volto che cattura. Sarà lui l’ospite d’eccezione che porterà inoltre la sua testimonianza di cronista storico e volto dell’informazione in Calabria, attraverso il racconto delle sue esperienze sul campo, tra cronaca dura e forte e belle cose vissute.
Da un Meridione italiano ai Meridioni del mondo si traghetterà con Francesco Brancatella, altro ospite speciale che per decenni ha portato dai suoi viaggi di inviato per Rai1, storie, drammi, culture di popoli lontani da noi ma tanto simili. Il suo reportage dedicato a Palmira, “la sposa del deserto” antica città romana in Siria, emozionerà perché ultimo racconto di un giornalista occidentale prima della presa dell’Isis che l’ha ferita mortalmente nella sua bellezza e nel suo valore storico.
In queste immagini che passeranno sullo schermo, ci sarà tutto lo sguardo di una speranza che da sempre cerca di non abbandonare gli uomini, istintivamente inclini alla rassegnazione e accettazione del destino. Una pagina bianca è il nostro Sud, dove sembra non esserci e non accadere niente ma proprio per questo motivo ha tutto lo spazio per essere scritta.
Questo è anche il principio saldo della Nuova Scuola Pitagorica che Rosa Brancatella, psicoterapeuta e fondatrice di questo movimento filosofico ispirato all’antica Grecia, porterà a Brancaleone in seno a questa iniziativa culturale densa di pensiero e riflessione, immaginando un futuro sospeso ma che non sembra così lontano e desolato.
La manifestazione avrà momenti di viaggio introspettivo con un reading poetico nel quale vivranno immagini soltanto immaginate, fatte di parole e sensazioni ma anche di visioni fotografiche vere, allestite dalla Pro Loco nella sala. “L’anima nascosta” che è un progetto in progress, è un’esperienza da vivere e a cui partecipare, per sentirsi parte di un cambiamento che lentamente, a partire dalle coscienze, sta cominciando.
Vittoria Camobreco