Delle elezioni nei Comuni nostri vicini è stato detto tutto, e faccio gli auguri ai sindaci; qui io voglio invece parlare di Cosenza, e, per essa, di politica regionale.
Sono moderatamente contento della vittoria di Occhiuto, e aspetto di vedere che farà. Mi spiace invece per Guccione, e per ben fondati motivi.
- In quanto comunista coerente, è uno dei pochissimi esemplari superstiti, e andrebbe protetto.
- Sono stato più volte in trasmissioni con lui, e l’ho trovato corretto e gentile.
- In quanto consigliere regionale, Guccione è (o dovrei dire era?) l’unica opposizione istituzionale alla Giunta di Alto Profilo di Oliverio.
- Lo faceva per vendetta, d’accordo; ma, nell’acquiescenza e mitezza del centrodestra, almeno ogni tanto faceva notare a Oliverio che la sua Giunta di Alto Profilo non sta combinando un accidenti, a parte litigare con Sgura per nominare primari.
- Guccione è caduto nella trappola. Oliverio deve averla pensata così: Se vince, fa il sindaco e sta tranquillo, anzi si dimette da consigliere e tanti saluti; se perde, gli si abbassa la cresta. Questo fu il ragionamento del Machiavelli alla San Giovanni in Fiore.
- Ma una legnata come questa… il 19 manco 20%! Sicuramente non se l’aspettavano né Guccione né lo stesso Oliverio.
- E appare evidente che Guccione è stato ben poco aiutato dalla sinistra, e meno che meno dal PD.
Ora che succede? Molti danno per certa una “tempesta” alla Regione, che potrebbe anche divenire uragano, e annegare tutti. Lo so bene che se cade Oliverio la Calabria non perde nulla, come nulla perse con tutti gli altri dal 1970 a oggi, inclusi Pino Nisticò, Peppino Chiaravalloti e Peppe Scopelliti. Ma proprio per questo non vale la pena di una crisi e di nuove elezioni.
La sinistra infatti è in cachessia; e nel centro(destra) non c’è un bel nulla.
Ulderico Nisticò