Lettere, diffide e l’intervento della Prefettura per consentire l’accesso agli atti: “Una vittoria della trasparenza”
Martedì 12 novembre, una data ordinaria per molti, si è trasformata in una piccola ma significativa vittoria personale per Claudio Foti, consigliere comunale di Chiaravalle Centrale. Alle ore 16:18, dopo mesi di battaglie contro ostacoli burocratici e amministrativi, Foti ha finalmente ricevuto via PEC il documento per cui si è tanto battuto: il giornale di cassa del Comune alla data del 08.11.2024.
“Un atto amministrativo che avrebbe dovuto essere immediatamente accessibile a chiunque eserciti un ruolo di controllo democratico, ma che è stato oggetto di continui rinvii e incomprensibili negazioni” dichiara Foti. A firmare la comunicazione è stato il segretario comunale Mario Guarnaccia, il quale ha trasmesso il documento con una nota telegrafica, limitandosi a “confermare le comunicazioni precedenti” e allegando l’atto aggiornato. “Peccato che proprio le comunicazioni precedenti affermassero l’esatto contrario, e cioè che io non potessi accedere a quell’atto” la considerazione del consigliere.
Foti ha accolto la notizia con un misto di sollievo e ironia amara. “Ricordo a me stesso – ha dichiarato Foti – che prima il sindaco Donato aveva dichiarato irricevibile la mia richiesta, spiegando con acrobazie politiche che io volessi bloccare il funzionamento degli uffici, per poi pubblicare online un documento pieno di omissis.
Successivamente, lo stesso segretario si era sperticato in considerazioni pseudogiuridiche per sostenere che l’accesso fosse vietato dalla legge per motivi di privacy (!)”. Le parole di Foti evidenziano il paradosso e la difficoltà di ottenere un documento che avrebbe dovuto essere garantito dalla più semplice delle trasparenze amministrative.
È stata necessaria l’intercessione della Prefettura di Catanzaro per ristabilire quello che Foti ha definito “un diritto basilare” di ogni consigliere comunale: l’accesso agli atti. L’intervento prefettizio è stato infatti decisivo per rimuovere la resistenza dell’amministrazione, rimettendo al centro la trasparenza e il dovere di garantire la correttezza del processo amministrativo.
“Ringrazio la Prefettura per aver chiarito, una volta per tutte, che la trasparenza non è un optional. L’amministrazione comunale aveva tentato di eludere le sue responsabilità, ma alla fine la verità e il rispetto delle regole hanno prevalso”, ha aggiunto il consigliere.
Foti non ha nascosto la sua amarezza verso il sindaco, l’amministrazione in carica e il segretario comunale, accusandoli di aver gestito la vicenda con un atteggiamento ostruzionista e con tentativi maldestri di evitare la consegna dei documenti. “Questa amministrazione continua a non capire,” ha affermato il consigliere, “nonostante gli errori e le clamorose cantonate che persevera a prendere. Non è solo una questione di documenti, ma di un atteggiamento sistematico che ignora i diritti dei consiglieri in carica e il nostro ruolo di controllo democratico.”
È una vittoria simbolica, ma significativa, per Foti e per l’opposizione di Chiaravalle Centrale. La lunga battaglia per ottenere il giornale di cassa è il simbolo di una più ampia lotta per la trasparenza. “Spero che questo episodio serva da lezione – ha concluso Foti – anche per tutti quei cittadini che credono ancora in una politica fatta di responsabilità e correttezza. La trasparenza è alla base di una buona amministrazione”.
Resta il sapore amaro di una vittoria ottenuta solo grazie alla caparbietà e al coinvolgimento di altre istituzioni. “Non dovrebbe essere necessario arrivare a tanto per ottenere ciò che è già nostro diritto” ha sottolineato Foti, concludendo con l’invito al sindaco e all’amministrazione a intraprendere un dialogo costruttivo, per il bene della comunità tutta.