Ci sarà il Comune di Valentia?


 Il Comune unico di Valentia è, come leggete, un progetto. E per chi, come me, parla da decenni di conurbazione e riduzione dei troppi, 404, Comuni calabresi, è la conferma che egli ha ragione; e che la ragione sensata si va facendo strada. Nel dubbio, ricordo a tutti che la maggior parte dei Comuni non risale al re Italo e alla Magna Grecia, ma solo al 1807 o al 1811.

 I Comuni che spero candidati a fondersi in Valentia vengono elencati in ordine alfabetico, però chi conosce il territorio del Vibonese, si rende facilmente conto della logica. Alcuni sono già quasi fusi: Pizzo e Maierato; Vibo e S. Onofrio e Filogaso; Mileto e Francica…

Vibo, nobilissima città e capoluogo di provincia, è piccola e poco popolata: un terzo scarso di Corigliano Rossano. I Comuni fruiscono di servizi concentrati in Vibo; e Vibo acquista rilievo perché attrae i piccoli Comuni.

 L’attività turistica balneare, che per l’area è vitale, attrae a sua volta l’interno verso la costa; e ci vuole una mappa per distinguere se la spiaggia è di Pizzo o Vibo o Briatico. Al contrario, ogni abitato ha delle caratteristiche storiche e culturali sue; per dirne una, la Diocesi è a Mileto e non a Vibo: così vollero il granconte Ruggero [I] e la Chiesa, e nessuno da allora trovò e trova da eccepire.

 Resisto alla tentazione di raccontarvi la storia, e torno al Comune unico, da cui il Vibonese ha tutto da guadagnare e nulla da perdere; e mi sta bene anche il nome, desunto dalla colonia romana di Vibo Valentia, ripreso nel 1928.

 Si potrebbe continuare proponendo il Comune del Poro; quello delle Serre; quello dell’Angitola. Quattro in tutto.

 E così per territori omogenei del Reggino; della Piana; del Golfo di Squillace a nord e sud; per il Catanzarese; per il Lametino; per il Reventino; per il Neto… Corigliano e Rossano ci hanno pensato da soli; Cosenza e Rende e Castrolibero, sono sulla via…

 Per ora, accolgo con interesse le notizie da Vibo; e, se posso, contribuisco a modo mio. Contribuisce da decenni il Comitato per la Trasversale Ionio-Tirreno, l’arteria finora vanamente attesa, e che risolverebbe tanti problemi, facendo di Valentia il punto di riferimento della Calabria Centrale.

 Capricci e cavilli e pigrizia permettendo!!!

Ulderico Nisticò