Un progetto e una riflessione sul turismo e sulla Guyana


 È stato detto in forma ufficiale che quello presentato il 14 è un progetto, quindi un inizio di lavoro. Non serve dunque che qui lo si ripeta. Pensiamo solo che un progetto prende corpo quando si vedono opere murarie eccetera. Serviranno soldi, e non sono i tempi dell’Isotta Fraschini, SIR, Saline e altre fandonie a spese dello Stato.

Se l’operazione porto verrà giudicata fattibile e conveniente, qualcuno verrà ad investire intelligentemente soldi per guadagnarne altri: come deve avvenire in una corretta economia. E se qualcuno arriva con buone intenzioni, non farlo scappare per le proteste di quattro sfaccendati.

 Con la speranza di non fare la misera e triste fine di Corigliano Rossano. Ci sarà sempre qualcuno che protesterà e qualcuno che si batterà per la salvezza delle rane. Ebbene, qui interviene la volontà politica, che significa autorevolezza e sapersi assumere le responsabilità che competono alle istituzioni, e saper dire di no ai capricci di turno.

 Mi fermo qui, per ora. Quello che conta, è che ieri si comincia a ragionare sul turismo del 2024… Anzi della Calabria del 2024 e seguenti.

 Offro un caffè a chi ha la minima idea di dove sia la Guyana Francese, che però è, legalmente, una regione europea; e secondo i dati ufficiali, è la più povera regione d’Europa. Ora vediamo se indovinate qual è la penultima.

 Avete indovinato: la Calabria. E attenti che sono numeri, mica chiacchiere al vento tipo “Qui sbarcò Ulisse”. A parte la sperduta landa sudamericana, la Calabria è l’ultima d’Europa.

 Servono quindi rimedi immediati, e non pannicelli caldi, ma ripensare radicalmente l’economia della Calabria, di cui il turismo è una voce fondamentale.

 Il turismo del XXI secolo, non quindici giorni di chiasso, e chiudere baracca verso il 25 agosto. Ben venga il porto, se lo vedremo noi o i nostri discendenti.

 Significa non solo destagionalizzare, ma decisamente debalnealizzare il turismo, e utilizzare le alternative di cultura, storia, salute, terme, religione, dei borghi, esperienziali.

 Significa professionalità del turismo, e non dilettanti estivi; come, e mi pare banalissimo, solo la professionalità potrà gestire il porto e l’area.

 Secondo me, è ora di cunurbare Soverato e Satriano, e altro. Ma di questo, un’altra volta.

Ulderico Nisticò