Commercio, Giovanni Sgrò su Rai 3: la “Carta dedicata a te” rischia di penalizzare i piccoli commercianti


L’imprenditore di Soverato critica la misura del governo, chiedendo maggiore flessibilità per i negozi indipendenti 

Oggi, durante la trasmissione ReStart su Rai 3, condotta da Annalisa Bruschi, l’imprenditore di Soverato Giovanni Sgrò ha espresso preoccupazioni riguardo alla misura governativa “Carta dedicata a te”.

In collegamento dal suo punto vendita Naturium di Montepaone Lido, Sgrò ha sottolineato le difficoltà che questa iniziativa sta causando ai piccoli commercianti, già sotto pressione a causa della concorrenza della grande distribuzione.

Sgrò ha evidenziato come il provvedimento, che obbliga gli esercizi commerciali a concedere uno sconto del 15% per i possessori della carta, non tenga conto del tessuto economico reale del Paese. “Chi pensa questi interventi non valuta o non conosce il tessuto commerciale italiano, fatto di centinaia di migliaia di piccoli operatori già messi a dura prova dalla grande distribuzione e dall’industria,” ha dichiarato l’imprenditore.

Con un bacino di 1600 nuclei familiari che usufruiscono della “Carta dedicata a te” nella sua area, Sgrò ha spiegato che concedere uno sconto del 15% rappresenterebbe per i piccoli commercianti una perdita significativa: “Solo per la mia area, questo bonus spesa vale quasi 1 milione di euro. Per noi piccoli commercianti, concedere il 15% su questo valore significa mettere 150.000 euro in perdita.”

L’imprenditore ha quindi proposto un approccio più flessibile, chiedendo al governo di lasciare ai negozi la possibilità di aderire all’iniziativa senza essere obbligati a offrire sconti aggiuntivi: “Se la grande distribuzione può permettersi di elargire il 15%, è giusto che lo faccia, ma i piccoli commercianti devono avere la libertà di decidere come aderire senza ammanchi forzati. In questo modo, chi desidera offrire il 15% potrebbe farlo come strumento promozionale, comunicandolo chiaramente ai clienti.”

Sgrò ha concluso chiedendo una maggiore considerazione per le esigenze dei piccoli imprenditori, già alle prese con numerose difficoltà economiche, ribadendo che misure simili, se non adeguatamente calibrate, rischiano di spingere sempre più negozi indipendenti verso la chiusura.