Variante clade 1 del virus del vaiolo delle scimmie in Svezia, primo caso fuori dall’Africa più contagiosa e più pericolosa


A una persona che vive nella regione svedese di Stoccolma è stato diagnosticato il sottotipo clade 1, più contagioso e pericoloso, del virus dell’mpox: il primo al di fuori dell’Africa, ha annunciato giovedì l’Agenzia svedese per la sanità pubblica.

“La persona colpita è stata infettata durante un soggiorno in una regione dell’Africa dove è presente una significativa epidemia di mux sottotipo clade 1”, ha spiegato Olivia Wigzell, capo ad interim dell’agenzia svedese per la sanità pubblica, durante una conferenza stampa.

L’azienda farmaceutica danese Bavarian Nordic, le cui azioni sono balzate giovedì all’indomani della decisione dell’Organizzazione mondiale della sanità (OMS) di attivare il massimo livello di allerta di fronte alla recrudescenza dei casi di mux, si è detta pronta a produrre fino a 10 milioni di dosi di vaccino entro il 2025.

L’Africa sta attualmente affrontando un aumento dei casi di vaiolo, dopo una prima epidemia due anni fa. “Abbiamo una capacità produttiva aggiuntiva di 2 milioni di dosi per il 2024 e (un totale di) 10 milioni di dosi entro il 2025”, ha affermato Rolf Sass Sørensen, vicepresidente di Bavarian Nordic, il cui vaccino per la prevenzione delle malattie è stato approvato dal 2019.

Per produrre queste dosi aggiuntive, l’azienda attende ordini dai paesi interessati. “Dobbiamo vedere i contratti”, ha aggiunto. Attualmente il laboratorio ha in magazzino circa 500.000 dosi. Martedì, l’agenzia sanitaria dell’Unione africana Africa CDC ha annunciato che circa 200.000 dosi sarebbero state distribuite in Africa, grazie a un accordo con l’Unione europea (UE) e il produttore danese.

Il vaiolo delle scimmie, rileva Giovanni D’Agata, presidente dello “Sportello dei Diritti” , è una malattia presente in 16 Paesi africani dal 2022.

Un totale di 38.465 casi, sono stati registrati in 16 paesi africani da gennaio 2022, provocando 1.456 decessi, compreso un aumento del 160% dei casi nel 2024 rispetto all’anno precedente, secondo i dati pubblicati l’ultima volta settimana dall’agenzia sanitaria.