In nero!


 I braccianti in nero non sono schiavi. Gli schiavi, infatti, avevano un loro padrone, un luogo dove stare, un nutrimento quotidiano, una loro condizione. Non detenevano uno “ius”, in quanto “res”, cose; però, salvo casi abbastanza rari, avevano modo di campare, se non di vivere. Qualcuno fece persino carriera, se il primo poeta ufficiale latino è uno schiavo greco di Taranto, Andronico… e chissà di dove fu il padre di Orazio, che era liberto? Nemmeno vale il paragone con le tribù barbariche dell’Alto Medioevo, che arrivarono, ma organizzate e disciplinate e con un re e una gerarchia.

 I braccianti in nero – qualcuno li calcola a milioni, e non sono solo agricoli – versano in situazioni lontane da ogni fattispecie giuridica, inclusa quella di schiavo. Se lavorano in nero, sottopagati e precari e in mano ai caporali, anche in nero abitano e mangiano, in nero hanno un nome se è quello vero, in nero hanno figli, in nero, purtroppo, muoiono.

 In nero sono arrivati. Già anche quelli che vengono salvati sono quasi sempre senza documenti, e dichiarano un nome e una provenienza da credere, appunto, in nero; ma quelli che sbarcano di notte, non li registra nessuno nemmeno con nomi di fantasia.

 Altri arrivano con un permesso, scaduto il quale, tanti saluti.

 E quanti abitano in quartieri degradati di città? Si è scoperto, per il dramma di una bambina, che un albergo era occupato da centinaia di anonimi. Ebbene, dov’era quest’ex albergo? Pensate fosse a San Luca con annessa mafia? Ma no: a 500 metri dal Municipio di Firenze, e per anni e anni nessun fiorentino sindaco se n’era accorto; mi viene a mente qualche nome di sindaco. Figuratevi che succede nelle periferie. E non solo in Italia: c’è un degrado evidente nelle banlieue di Parigi e a Bruxelles a due passi dagli uffici dell’Europa (dis)Unita

 E questa, per i buonisti, sarebbe “in cerca di una vita migliore”? Attenzione, ci sono buonisti che sono davvero buoni; altri buonisti sono vittime delle loro stesse ideologie; altri buonisti ci campano sopra, e non dico solamente i caporali.

 Finora nessuno ha fatto niente: nessun governo, nessuna magistratura, nessuna polizia, nessun burocrate, nessun politicante. Ora si annunziano misure? Ebbene, siano sul serio. Non bastano gli ispettori del lavoro? Se ne assumano; e intanto si usino carabinieri, polizia statale e locale, finanzieri. Attenti che in nero non lavorano solo i braccianti.

 In conclusione, diciamo la cruda verità: è con il lavoro in nero che certi prodotti e servizi si vendono a prezzi bassi.

Ulderico Nisticò