Parcheggi a pagamento? Non sia mai!


 Spuntano i parcheggi dei motorini… a parte che a Soverato i motorini si usano per sfrecciare lungo le vie cittadine, con il massimo possibile di inquinamento ambientale e acustico; e nessuno se ne cura. 

 Ma ecco che, appena tracciati i parcheggi dei motocicli in via Cassiodoro (alla Comac), arriva un auto di quattro e più metri, e ci parcheggia sopra strafot*endosene della segnaletica, che del resto è senza alcun controllo. Tanti auguri.

 I parcheggi a Soverato sono gratis, perché Soverato non è Catanzaro, Vibo, Crotone, Lamezia, Tropea… Soverato è rimasta al 1950, e ancora i commercianti ed esercenti vari credono che venderanno qualcosa se il tamarro parcheggia davanti al negozio, proprio davanti, massimo cinque o sei metri. Un pensiero da trogloditi, ma radicato. 

 Del resto, è frutto della mentalità di “quanta gente sul Lungomare”, allegramente quantificata, ai tempi di Mancini, in “centodiecimila persone” con aggiunta di “finalmente”; mentalità rimasta anche ai tempi dei suoi successori e nel 2024. E guai a dire di no, a Soverato. 

 Ora il sindaco Vacca, mentre proclama niente pagamento, annunzia che creerà altri parcheggi: l’anno prossimo, visto che siamo al 14 giugno? Ma si scordi, il sindaco, che il suddetto tamarro sia disposto a farsi un mezzo chilometro a piedi: egli, il tamarro, ritiene suo diritto inalienabile fermare l’auto dove pare a lui; e gratis. E magari parcheggiare mattina presto e andarsene sera tardi. Sempre gratis, gratis, gratis.

  Oppure fare il centesimo giro alla ricerca del posto davanti al Miramare, proprio lì, e sparge la sua puzza a danno di chi vorrebbe passeggiare a piedi. A piedi, come si conviene a una località turistica decente; ed entrare o non in un esercizio se la merce è buona a prezzo giusto. 

 Oppure, il tamarro con auto lunga, si accomoda sulle strisce dei motorini.

Ulderico Nisticò