Ebbene, sì: la percorreremo, la Trasversale


 Leggete la nota ufficiale dell’ANAS, soprattutto nella parte che non riguarda pie intenzioni o proclami, ma concretissimi soldi, e disponibili. E siccome alla fine sono i soldi che contano, possiamo essere ormai certi che tra poco la percorreremo, la Trasversale, dallo Ionio al Tirreno.

 La mente va a decenni di chiacchiere, ma anche alla lunga lotta del Comitato. Del Comitato, e quasi da solo, nell’assenza di politici di ogni stampo, e nel silenzio quasi totale di intellettuali e opinione pubblica in genere. Il Comitato ha combattuto, alternando intelligentemente dure proteste e fattibili proposte.

 Tra queste l’utilizzazione dell’attuale provinciale, evitando costosi piloni, superflui per il traffico… e sicura fonte di infiniti ricorsi al TAR.

 Il Comitato ha tenuto a bada interventi maldestri e richieste di svincoli sotto casa: ci basta quello di Soriero ad Argusto!

 E tutto questo, ha sempre chiarito il Comitato, non per qualche sciocco capriccio o comodità, ma in vista di una ripresa economica, e in particolare turistica, delle Serre e delle Preserre tirrenica e ionica, i cui borghi hanno una notevole potenzialità, se appena si rendono agevolmente raggiungibili. Di ciò si avvertono già i segnali, con il poco di strada che c’è; e il vantaggio del completamento sono evidenti.

 Una strada non serve a passare sotto le finestre di qualcuno, ma a comportare benefici 50 km a destra, 50 a sinistra di qualsiasi tratto; e anche quando nessuno se ne accorge direttamente.

 Ora ci siamo, perché ci sono i soldi. Ecco cosa succede quando un commissario fa seriamente il commissario e un ingegnere fa l’ingegnere, e quando si mantengono cortesi e serrati rapporti con il territorio: cioè, in pratica, solo con il Comitato.

 Aspettiamo l’inaugurazione. Inaugurazione, ovviamente, secondo lo stile del Comitato: panini, zeppole, vino e tarantelle, e niente discorsi barbosi.

 E niente mosche cocchiere. Come dicono in Toscana, la vittoria ha cento padri, e la colpa morì fanciulla, cioè non se la vollero sposare. Sarete tutti invitati alla tarantella, ma che nessuno accampi meriti che non ha.

Ulderico Nisticò