Dilagano le multe a Soverato


 I Romani, che le leggi inventarono e le sapevano usare, insegnano che “Summum ius, summa iniuria”, cioè l’applicazione meccanica e letterale della legge (ius) può causare ingiustizia (in-ius). Ho visto una macchina multata per sosta all’incrocio, in una strada a senso unico, dove non dava fastidio a nessuno. C’è la norma degli otto metri, è vero, ma è di fatto desueta.

 Intanto continuano a correre da matti, e seminare rumore e puzza, i motorini con marmitta palesemente manomessa: un mucchio di violazioni del Codice della strada, e non solo di quello. Dobbiamo aspettare che il giovanottino simpatico arroti qualcuno?

 Insomma, troppe multe, e diverse falle nel controllo del traffico.

 Pare che del troppo si stia spargendo la voce, e che questo stia sconsigliando i già non molti che arrivano in auto. Eppure, è questo timore che impedisce una cosa ovvia e meno traumatica: i PARCHEGGI A PAGAMENTO almeno da incrocio Colombo a incrocio Galleria, e in qualche altra zona strategica.

 Lo propongo da anni, e qualcuno, già nel 2022, mi sussurrò che nel 2023… e invece niente, perché nella Soverato del 2023 regna ancora la mentalità del 1950: il cliente entra nel locale se può parcheggiare davanti; ed ecco i divieti autogestiti con poetiche fioriere illegali.

 Il parcheggio a pagamento – 0,50 €, mica tanto – basterebbe a scoraggiare quelli che girano come anime in pena in cerca di un posto proprio sulla spiaggia, a scanso della fatica di un passo a piedi; e inquinano e disturbano i passeggiatori genuini. E quelli che, furbetti, arrivano mattina presto e restano comodi fino a sera.

 Mattina presto – ecco la mia statistica a occhio – di posti liberi ce ne sono a centinaia.

 Torniamo alle multe. Ovvio che io sono d’accordo sull’applicazione del Codice, soste incluse. Però, evitiamo di esagerare.

Ulderico Nisticò