Impiccati in Iran e silenzio stampa


 In Iran un branco di fanatici pratica ogni giorno impiccagioni di massa, e tutta la LIBERA stampa e tv mette la notizia in ventesima pagina; e quando ne parla, o piuttosto sussurra, lo fa con un tono leggero leggero, come fossero multe per divieto di sosta. L’Europa, che nemmeno mormora qualcosa sulla guerra tra Russia e Ucraina, tace come pesci. Non capisco bene cosa c’è sotto, e penso abbia a che vedere con il petrolio e con la Russia, ma certo la cosa mi puzza.

 Solo i vecchietti come me si ricordano del pacifico e moderno Iran degli scià (re dei re, il titolo portato già dai tempi di Ciro il Grande); l’ultimo, Reza Palavi, venne abbattuto nel 1979… e magari qualcuno sta pensando che la rivoluzione contro di lui l’abbiano fatta dei delicati democratici con in mano un libro di educazione civica, e invece furono i peggiori oscurantisti islamici di tipo sciita.

 Gli sciiti sono islamici dai tempi della conquista araba, però il loro musulmanesimo si è innestato sull’antico zoroastrismo, fondato sulla distinzione nettissima tra Bene e Male; donde anche il manicheismo infilatosi nel cristianesimo… ma ci fermiamo qui.

 Andarono al potere dunque gli aiatollà (= esponenti dell’alto clero), i quali crearono una teocrazia (= potere politico della religione), spacciata però per democrazia con parlamento eccetera. L’Occidente dell’epoca aveva sostenuto di fatto gli aiatollà; e il loro primo capo, Khomeini, era stato comodamente ospitato in Francia, paese che del resto è abituato a raccattare terroristi più o meno intellettuali. Ogni tanto il cane morde il padrone, e negli ultimi anni la Francia ha subito stragi da parte dei suoi ospiti.

 E qui comincio a capire. È dal dopoguerra che gli Occidentali combattono, anche con la guerra armata, i regimi che qui definisco nazionalpopolari. Vi ricordate Suez 1956? E poi, in tempi più recenti, la distruzione dell’Iraq di Saddam e della Libia di Gheddafi, entrambi anche assassinati? Iraq dove i liberatori amerikani hanno di fatto annientato il cristianesimo che prosperava dai tempi più antichi e sotto tutti i governi. Libia, ridotta a un campo di battaglia di tribù e bande e parlamenti.

 Ci avevano provato anche con la Siria. Ovvero, il democratissimo e liberalissimo Occidente teme molto di più i regimi nazionalpopolari che i matti impiccatori tipo Iran; e non scordiamo l’Arabia Saudita che, tra una decapitazione e l’altra, vieta alle donne di guidare l’auto; e il Qatar che, tra una partita di calcio e l’altra, pratica la schiavitù con ampia corruzione di parlamentari e roba simile dell’Europa.

 Torno da dove sono partito: la stampa cosiddetta libera, non è libera affatto; e ci sono argomenti di primissima pagina, tipo Russia; e altri da trafiletto, tipo Iran. Meno male che ci sono i social.

Ulderico Nisticò