«Occorre indagare in sede penale e contabile, rispetto alle tariffe illegittime applicate da Sorical, anche per verificare se i comuni calabresi abbiano corrisposto cifre non dovute». Lo dichiarano i deputati M5s Paolo Parentela e Dalila Nesci, dopo aver presentato un accurato esposto alla Procura della Repubblica di Catanzaro, in cui descrivono minuziosamente le vicende legate alle diverse sentenze che hanno stabilito l’illegittimità delle tariffe applicate dalla Sorical per il servizio idrico integrato ai comuni calabresi. «Il Comune di San Giovanni in Fiore (CS) – aggiungono i parlamentari – ha già corrisposto alla Sorical oltre un milione di euro, nonostante le sentenze della Corte dei conti e la recente sentenza del Tar della Calabria, che hanno annullato l’aumento delle tariffe. Bisogna valutare se altri comuni abbiano fatto la stessa cosa e se vi siano delle responsabilità penali e contabili per quanto avvenuto».
I 5 stelle continuano: «Avevamo interrogato il governo nel merito delle tariffe illegittime già a gennaio 2014, ma non abbiamo ancora ottenuto risposta. I recenti fatti dimostrano che sulla vicenda avevamo ragione e che la politica, rimasta in silenzio, si è resa colpevolmente complice di questo aumento rovinoso, che pesa sui Comuni calabresi per oltre 1,8 milioni di euro».
«Fin quando la gestione del servizio idrico integrato – concludono Parentela e Nesci – non sarà in mano a società di diritto pubblico, che potranno gestire il servizio senza l’obiettivo dell’utile di bilancio, la gestione dell’acqua sarà sempre un bancomat in mano alle multinazionali, incapace di fornire ai cittadini il diritto di accedere al bene primario per eccellenza».