Lo scorso 16 febbraio a Ricadi, nella piazza centrale, tre colpi di pistola hanno gettato nel terrore la comunità. Quando i carabinieri di Tropea giungono sul posto trovano a terra 2 ogive, tre bossoli e una munizione inesplosa, tutti cal. 7.65, segno che a fare fuoco è stata probabilmente solo un’arma.
Degli autori, ovviamente, non vi è traccia ma anche la vittima dell’agguato si è dileguata. I militari, coordinati dalla Procura della Repubblica di Vibo Valentia, diretta dal Procuratore Camillo Falvo, iniziano a raccogliere testimonianze e indizi per ricostruire la vicenda, appurando che poco prima delle 8 di quel 16 febbraio da un’auto sarebbero stati sparati tre colpi di pistola all’indirizzo di un pregiudicato appena uscito da uno dei bar della piazza.
Scampato miracolosamente all’agguato sarebbe poi salito a bordo della propria auto mettendosi all’inseguimento degli aggressori. Rintracciata a distanza di qualche ora la vittima ha confermato la ricostruzione non fornendo però utili indicazioni all’identificazione degli autori.
Agli inquirenti sono tuttavia bastati pochi giorni per avere un quadro completo della situazione individuando il presunto autore dell’azione di fuoco, noto alle Forze dell’Ordine e il movente, che sarebbe dovuto a dissidi di natura personale fra i due, consentendo alla Procura della Repubblica di emettere nei suoi confronti un decreto di fermo in quanto indiziato del delitto di tentato omicidio.