Stretta sui No vax over 50 da parte del Governo Draghi


 Per arginare il dilagare della Pandemia da Covid 19 targata Omicron. In arrivo da ieri I° febbraio 2022, una pioggia di sanzioni per gli oltre un milione e 680mila italiani non vaccinati ma anche per chi, dopo la prima dose non ha fatto la seconda e chi dopo quattro mesi dall’ultima vaccinazione Covid 19 non ha ancora fatto la dose di richiamo, la cosiddetta terza dose o booster.

Come prevede il Dpcm del 7 gennaio 2022, la sanzione una tantum (una sola volta) di 100 euro sarà irrogata dal Ministero della Salute tramite il servizio riscossione dell’Agenzia delle Entrate e arriverà direttamente a casa. Un lavoro meticoloso che consentirà di scovare agli 007 dell’Agenzia delle Entrate i No vax ultra cinquantenni (o che entro il 15 giugno li compiranno), grazie agli elenchi degli inadempienti che lo stesso Ministero della Salute comunicherà agli uffici preposti. Multe più salate, invece, saranno comminate a chi sarà trovato sul posto di lavoro senza green pass rafforzato, con sanzioni che vanno da 600 a 1500 euro estese anche al datore di lavoro inadempiente.

Al ricevimento della notifica della sanzione una tantum di 100 euro, i destinatari avranno 10 giorni di tempo (termine perentorio) per comunicare all’Azienda sanitaria locale di riferimento la certificazione di avvenuta vaccinazione o l’eventuale certificazione di esonero dall’obbligo vaccinale. Per quest’ultima eventualità, di esonero dall’obbligo vaccinale,(abbastanza rara come sostengono i medici), la certificazione dovrà essere rilasciata dal medico di base dell’assistito o dal medico vaccinatore nel caso in cui, come recita il decreto, sussista un “accertato pericolo per la salute, in relazione a specifiche condizioni cliniche documentate e attestate”- appunto- dai medici in questione.

Dalle sanzioni che saranno irrogate ai No vax over 50 si prevede un incasso di 170 milioni che sarà destinato al Fondo per le emergenze. Il destinatario della sanzione una tantum di 100 euro avrà 60 giorni di tempo per pagare oppure per presentare ricorso al Giudice di pace, ricordandosi di chiedere la sospensione dell’avviso di addebito, altrimenti l’Agenzia delle Entrate avvierà la procedura per la riscossione coatta della somma dovuta con i relativi addebiti per maggiori spese.

Amalia Feroleto