A rischio zona gialla nelle prossime settimane ci sono Veneto, Calabria, Lazio e Lombardia, ma anche le Marche e la Valle d’Aosta. Queste regioni superano o si avvicinano ai limiti che segnano il passaggio in giallo e, se il trend proseguirà, per Natale potrebbero tutte trovarsi in una nuova fascia di colore.
Senza un’inversione della curva epidemiologica, infatti, le restrizioni in queste regioni potrebbero aumentare prima delle festività. Saranno decisivi i prossimi monitoraggi settimanali del ministero della Salute e dell’Istituto superiore di sanità.
Il cambio di colore da bianco a giallo è determinato dall’incidenza dei nuovi casi superiore a 50 su 100mila abitanti ogni settimana, dal tasso di occupazione dei reparti ordinari oltre il 15% e da quello delle terapie intensive oltre il 10%. Limiti, fissati dalla legge, che devono essere superati contemporaneamente.
Diamo un’occhiata ai numeri nel dettaglio. I territori con incidenza più alta vedono questa settimana al primo posto Bolzano con 497,14 contagi per 100mila abitanti. A seguire, ci sono altre tre tegioni che superano abbondantemente il livello di soglia fissato a 50 casi per 100mila abitanti: Friuli-Venezia Giulia con 246,56 casi, Veneto con 251,52 e Valle d’Aosta con 219,94. Nelle terapie intensive, secondo i dati Agenas (l’Agenzia nazionale per i servizi sanitari regionali) aggiornati al 3 dicembre, sopra la soglia di occupazione del 10% ci sono: Bolzano (12%), Friuli-Venezia Giulia (14%), Veneto (12%), Marche (10%), Calabria (10%), Liguria (10%), Umbria (10%).
La Valle d’Aosta, con il 24%, è la regione con la percentuale più alta di posti letto in area medica occupati da pazienti Covid-19. A seguire, il Friuli-Venezia Giulia con il 22% e la provincia autonoma di Bolzano con il 18%.
Le altre regioni e province autonome non superano la soglia di allerta del 15%. Ma tra i territori con i valori più elevati, al momento, ci sono la Calabria con il 14%, la Lombardia con il 14% e il Lazio con il 11%.