Io sono estremamente cosciente, che sia molto difficile immaginare la buona riuscita di un progetto, ma questo vale per ogni attività che sia pubblica o privata.
Ho letto diversi commenti, dove si definisce l’opera Acquario persino insensata, e leggendo continuavo a ripetere tra me e me, cosa mai possa far credere che un’attrattiva così Straordinaria, come un Acquario, possa essere insensata. Ho letto, poi, alcune proposte, per l’amor del cielo anche interessanti ma per nulla attinenti alla stessa struttura. E allora mi ripeto che il problema principale di questa Città è solo uno uno: l’identità.
Questa Giunta, e così molti cittadini di seguito, hanno perso di vista il fulcro di troppi problemi di questa Città, ovvero l’identità.
Cosa è Soverato? Come la si può descrivere ad un turista o ad un investitore?
A parte la storiella della Perla dello Ionio, cosa aggiungere?
Ecco dove nasce il problema più grande, ecco la radice della mancanza di progresso economico e di crescita residenziale. Nasce nella mancanza di identità di questa Cittadina, che non sa pienamente cosa è e cosa vuole essere da grande, che si crogiola di epiteti lontani 30 anni, ma ha anche bisogno di rifarsi il look perché démodé.
Prendiamo un foglio bianco e scriviamo: descrivi Soverato e per ogni descrizione aggiungi il “pacchetto descrittivo”. Ci troveremo solo con tanti aggettivi dettati dal cuore, ma a cui razionalmente non corrisponde nulla.
Non basta un Cavalluccio, non basta una Perla. Dobbiamo fermarci e dare identità. Fatto questo dobbiamo allora costruire la stessa scelta.
E’ una cittadina turistica, e allora iniziamo a decidere di che genere di turismo vogliamo occuparci e iniziamo a creare i servizi necessari e eccelliamo.
È una cittadina di artigianato e vecchi mestieri? Ricostruiamo il borgo e apriamo le botteghe.
E’ una cittadina di cultura e ricerca? Lottiamo per una facoltà universitaria.
E così via, ci sarebbero mille e mille descrizioni.
Ma, fino al giorno in cui non ci fermeremo, fino al giorno in cui non riusciremo a comprendere che la Città deve avere un volto, allora fino a quel giorno nulla avrà senso. Fino a quel giorno, tutti i lavori pubblici, tutti i bandi e le decisioni saranno un palliativo senza alcun senso. E continueremo a rompere e ricostruire…
Non offriamo nulla senza sapere chi siamo!
Soverato, non è una scritta in cemento. Soverato, chi è?
Per cambiare, ma cambiare veramente, si deve essere prima pronti a mettere se stesso in discussione ed essere pronti al cambiamento, altrimenti sono tutte chiacchiere.
Azzurra Rita Ranieri – Consigliere comunale di Soverato