Tre misure interdittive in Lombardia per sospetta infiltrazione mafiosa: emersi collegamenti con clan calabrese


Un discopub di Giussano (Monza) è stato chiuso dai carabinieri a seguito di interdittiva antimafia emessa dal Prefetto di Monza e Brianza Patrizia Palmisani nei confronti della società che ne cura la gestione per sospetta infiltrazione mafiosa.

A quanto emerso dagli accertamenti dei militari della compagnia di Seregno (Monza), in collaborazione con la Polizia Locale, il 50% delle quote del locale appartengono a Nazareno Stagno, figlio di Antonio Stagno, membro della Locale dell’ndrangheta di Seregno-Giussano e collegata al clan Giampá di Lamezia Terme, oltre che cognato di Rocco Cristello, boss della Locale Lombardia ucciso nel 2008 a Verano Brianza (Monza).

Altri due provvedimenti interdittivi sono stati emessi nei confronti di due società di Seregno e una di Desio (Monza), dedite a diverse attività tra cui la dismissione di autovetture, collegate a Ignazio Marrone, condannato in secondo grado per associazione per delinquere con aggravante del metodo mafioso, sentenza divenuta irrevocabile il 9 luglio scorso