Esisterebbe una variante italiana del Covid-19 simile a quella inglese. La mutazione “è stata isolata nei laboratori di Brescia ad agosto” conferma il professor Arnaldo Caruso, presidente della Società italiana di virologia, ordinario di Microbiologia all’Università degli Studi di Brescia e direttore del Laboratorio di microbiologia e virologia degli Spedali Civili.
Si tratterebbe di una vera e propria “variante del virus Sars-CoV-2 simile a quella inglese, ma tempo prima rispetto a quanto scoperto in Inghilterra”, prosegue il professor Caruso. La scoperta è stata fatta “casualmente”, “osservando una persistenza virale anomala in un paziente che aveva sofferto di Covid-19 in aprile”.
I tamponi effettuati sul paziente guarito “da agosto in poi avevano sempre dato esito positivo con virus ad alta carica”. Così il team di Brescia decide a novembre di “sequenziare il virus per capire il perché di questa persistenza”, scoprendo “di avere identificato una nuova variante, simile ma non identica alla variante inglese che iniziava a circolare anche in Italia.
Insomma, “per tempi può essere considerato un virus antenato di quello inglese“, puntualizza il professor Caruso aggiungendo: “Questa variante ha punti di mutazione nella proteina Spike, in posizione 501”.
Il virologo Caruso infine annuncia che si sta “lavorando per capire se il vaccino sia in grado di neutralizzare anche questa variazione del virus. Personalmente credo di sì, ma dobbiamo ancora verificarlo”.